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A Civitella Roveto: primo corso formativo sull’interculturalità

L’idea è nata dall’esperienza avvenuta all’interno del Centro di accoglienza SAI di Roccavivi.

Da lunedì 18 settembre presso la sala conferenze del consultorio di Civitella Roveto, avrà luogo la prima giornata del corso formativo sull’interculturalità.

La giornata si aprirà con i saluti del Dottor Domenico Parise, direttore dell’U.O.S.D. consultoriale area marsica e del sindaco del comune di San Vincenzo Valle Roveto Carlo Rossi.

L’idea è nata dall’esperienza avvenuta all’interno del Centro di accoglienza SAI di Roccavivi – comune di San Vincenzo Valle Roveto, svolta dai volontari Dott.ssa Rossella Lancia – psicologa, maestro Piero Rossi e Dott.ssa Lorena Colone, assistente sociale, coordinati e con la supervisione scientifica della Dott.ssa Floriana De Michele, psicologa-psicoterapeuta presso il consultorio familiare di Civitella Roveto.

Gli obiettivi specifici del corso:

-rispondere ad esigenze specifiche per l’incontro tra le culture occidentali e quelle dei Minori Stranieri Non Accompagnati (MSNA), provenienti da Paesi africani e asiatici
-costruire una cittadinanza consapevole e responsabile
-promuovere il diritto alla salute psicofisica
-trasmettere il significato e il valore del rispetto reciproco.

Con l’elaborazione del progetto si mira alla “fusione” tra teoria e pratica per condurre gradualmente ogni individuo all’interiorizzazione e alla partecipazione attiva e propositiva nella società odierna.

A tale scopo gli interventi del Dottor Lorenzo Bellotta – Pediatra e del Dott. Riccardo Tatangelo – Ginecologo e dell’ospite del Centro Fekry Osama, dimostreranno come la concezione della salute e della cura del corpo siano un punto di contatto tra le diverse culture.

Il traguardo finale a cui tendere è la realizzazione di una transculturalità, definizione di una società umana e comunitaria, nella quale gli individui stabiliscano rapporti e scambi intensi, organizzati e rispettosi, prendendo coscienza della loro identità, rimodulandola alla luce delle esperienze vissute.

Comunque avevano tutti qualcosa in comune, e appena mi fui abituato alla grande varietà dei loro volti e delle loro espressioni, cercai di scoprire in che cosa realmente consistesse questo tratto comune”, Elias Canetti, Le voci di Marrakech.

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