Risanamento e mitigazione del rischio idrogeologico: questa la bandiera della battaglia, e non dell’arresa, che sta sventolando, proprio in questo particolare momento storico abruzzese, anche sulla torre del XII secolo del Comune marsicano di Trasacco. La Giunta regionale d’Abruzzo, infatti, si è detta in soccorso dei Comuni abruzzesi che stanno lottando contro lo spettro del degrado apportato dal dramma del dissesto idrogeologico e dagli ultimi eventi dovuti al sisma ed alla sferzata del maltempo. Il Piano Operativo della Regione si è rimesso in moto, quindi, a gennaio, in concomitanza con la comparsa di altre emergenze naturali: le opere di mitigazione sono oramai, infatti, indifferibili e non più procrastinabili.
Nella lista dei Comuni beneficiari dei fondi che occorrono per fronteggiare il rischio di frane, valanghe, alluvioni ed erosione della costa, spicca anche il nome di quello di Trasacco, che sarà destinatario di una somma utile pari a 1 milione di euro da mettere a frutto. La Regione, cioè, ha aperto un vero e proprio ‘sportello’ di ascolto a cui i primi cittadini dei vari Comuni d’Abruzzo si sono rivolti per inoltrare le varie richieste di supporto economico a fronte degli ultimi accadimenti drastici naturali. A Pescara, il giorno 30 gennaio, sono stati presentati dalla Giunta ulteriori interventi economici mirati proprio alla riduzione del rischio idrogeologico. A 66 milioni, quindi, sono aggiunti altri 25. Gli interventi finanziati per le frane sono in totale 74.
«Il Comune di Trasacco, lo ricordo, a fronte degli ultimi eventi calamitosi, connessi anche e soprattutto alle scosse sismiche, ha attivato il Coc, ossia il Centro operativo comunale proprio per tutelare la popolazione. Con la pericolosità dell’ambiente non si scherza, – avverte il sindaco Mario Quaglieri – per questo abbiamo fatto richiesta di fondi che aiutino a combattere e a controbattere la degradazione del suolo. Dall’erosione, alle alluvioni, alle frane: l’Amministrazione deve farsi portavoce di sicurezza, di senso civico e di vivibilità, sempre e comunque. Nel nostro cuore, v’è ancora aperta la ferita dettata da un Abruzzo in lutto, ma le emergenze insegnano ed impongono la crescita al proprio senso di attivismo».