Grandine, vento e pioggia che sembravano non dover finire mai. Fra i paesi del Fucino, Trasacco è forse quello che ha riportato i maggiori danni, tanto da indurre il sindaco Cesidio Lobene a chiedere alla Regione il riconoscimento dello stato di calamità naturale.
In paese, oltre ai soliti tombini saltati in aria perché non riuscivano a smaltire la quantità di pioggia che si era riversata in pochi minuti, si sono registrati danni anche all’alberatura, con diversi rami rotti, oltre ad un black out elettrico che si è protratto per diverso tempo.
Ma i danni maggiori, al momento ancora non quantificabili, si registrano nel comparto agricolo, con terreni allagati e coltivazioni a foglia che sono state letteralmente spazzate via dalla bufera di vento e pioggia.
Numerose anche le chiamate di soccorso, per allagamenti che per fortuna non hanno causato danni alle persone
A Trasacco Lobene invoca lo stato di calamità naturale
Il nubifragio di ieri ha causato danni sia in paese che alle colture del Fucino