“Leggo dichiarazioni entusiastiche da parte di alcuni partiti ed esponenti nazionali sulla revoca della concessione a Società dei Parchi, ma nessuno che dica cosa accade ora per l’Abruzzo sul fronte investimenti e sul fronte tariffe. A me ed agli abruzzesi di chi sia il concessionario interessa zero, ma non partecipo al coro di chi non ha approfondito un pezzo di carta, la verità è un’altra e verrà a galla. Il Ministero ha solo operato una azione difensiva nei confronti del Concessionario che già aveva richiesto rescissione del contratto. Tradotto? Si darà vita ad un gigantesco contezioso che riguarderà quanto la giustizia amministrativa, quanto quella civile e probabilmente penale, con tutte le conseguenze del caso”. Lo afferma a chiare lettere in una nota stampa il deputato di Italia Viva, Camillo D’Alessandro.
“Sappiamo bene come è andata a finire dopo il crollo di Genova, a cui è seguito, in nome del populismo, il più grande regalo alla società responsabile del crollo, la cui responsabilità è stata accertata. I ministri passano, ma ai ministeri ci sono sempre gli stessi che non hanno controllato da anni le infrastrutture, non sono arrivati alla definizione di un Piano economico e Finanziario, hanno sistematicamente perso cause davanti alla giustizia amministrativa, hanno confezionato un gigantesca buona uscita di 9 miliardi a chi è stato ritenuto responsabile del crollo di Genova, a noi ci lasciano nell’incertezza e nel contenzioso. Cosa succederà con la battaglia legale? Quanto costerà? Blocco di decisioni, sospensioni, rinvii e all’Abruzzo che succede? Ai nostri utenti? Tuttavia l’assente in questo dibattito è: come farà a gestire in equilibrio economico le nostre autostrade Anas, quali effetti sulla tariffa, con quali investimenti, con quale piano industriale, quanti lavoratori di società dei parchi saranno riassorbiti o mandiamo a casa tutti? Che succede all’Abruzzo è la domanda, ma pensano a festeggiare“, conclude il deputato abruzzese Camillo D’Alessandro.