Non si placano le polemiche politiche sulla convocazione dell’incontro tra il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, e i sindaci laziali e abruzzesi impegnati nella lotta al caro pedaggi e per la sicurezza delle autostrade A24 e A25.
Ieri pomeriggio è arrivato l’annuncio da parte dello stesso Ministero, rilanciato dalle agenzie di stampa, di un incontro in programma per oggi: “Domani, il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, riceverà al dicastero una delegazione di sindaci laziali e abruzzesi per parlare della A24/A25″, si legge in una breve nota.
Ma gli amministratori locali hanno ribadito di non essere stati convocati.
Il sindaco di Carsoli (L’Aquila), Velia Nazzarro, tra gli amministratori da sempre in prima linea in questa annosa vicenda fa sapere: “Non è stato comunicato nulla e non c’è al momento alcuna delegazione”.
La polemica è esplosa nei giorni scorsi, quando i sindaci hanno inviato una lettera al ministro tornando a chiedere, come ai ministri precedenti, provvedimenti per “ridurre i costi dei pedaggi autostradali della A24/A25 con totale esenzione a favore dei residenti nelle regioni Lazio e Abruzzo pendolari per motivi di lavoro, studio, salute”. E l’immediata creazione di un tavolo istituzionale “per individuare provvedimenti ed iniziative atti a garantire la sicurezza nei tratti autostradali”.
Lo stesso gruppo di amministratori ha poi lamentato una mancata risposta del vicepremier, annunciando una manifestazione di protesta davanti al ministero per il 29 novembre dalle 10.
Circostanza che martedì ha spinto fonti Mit a riferire che la circostanza sia “falsa” perché la risposta “era arrivata, pubblicamente, il 14 novembre”. Nella risposta il ministro Matteo Salvini, hanno spiegato le stesse fonti, “aveva assicurato massima attenzione alla vicenda – tanto da aver già chiesto agli uffici un aggiornamento sulla situazione – e aveva confermato massima disponibilità per un incontro con gli amministratori”.
Dalle fonti del Mit è stata evidenziata la “scarsa considerazione mostrata da questi amministratori rispetto a un reale problema del territorio: evidentemente, preferiscono la polemica mentre i cittadini meriterebbero risposte serie e concrete”.
E ancora, sempre martedì, è stato fatto presente come “il vicepremier e ministro sta lavorando e lavorerà sulla A24/A25 e incontrerà gli amministratori che intendono affrontare il dossier con serietà”.
Ieri, quindi, la convocazione dei sindaci che però, secondo quanto emerso, non sarebbero stati ancora avvisati formalmente.
Dal primo agosto scorso le autostrade A24 e A25 sono tornate sotto il controllo pubblico: l’Anas è subentrata alla concessionaria privata Strada dei Parchi, del gruppo industriale pescarese Toto, in sella dal 2001, in seguito alla revoca in danno della concessione, in scadenza nel 2030, decisa dal governo Draghi con un decreto del consiglio dei ministri del 7 luglio scorso.
Dal Movimento 5 Stelle, la senatrice Gabriella Di Girolamo, capogruppo in commissione Lavori Pubblici, fa sapere di aver depositato in commissione un’interrogazione al ministro “per sapere a che punto si trovi sull’istituzione del tavolo, che lo dovrebbe vedere protagonista assieme a rappresentanti di ANAS, Regione Abruzzo, Regione Lazio, consiglio dei consumatori e rappresentanti dei Sindaci interessati. Magari con qualche tweet in meno e un po’ più di concretezza”.
E se da un lato c’è chi, come il senatore Michele Fina, segretario del Pd Abruzzo, parla di “scarsa considerazione” del ministro Salvini “verso i sindaci di Lazio e Abruzzo”, dall’altro c’è chi, come la deputata della Lega Simonetta Matone, sostiene che “chi parla oggi di scarsa considerazione da parte del ministro Salvini è in completa malafede”. E sempre dalla Lega, l’onorevole Alberto Bagnai, eletto nel collegio uninominale di Chieti, rincara la dose: “Dem e pentastellati hanno gestito senza interruzione per quasi 10 anni il Mit senza riuscire a risolvere i problemi della A24 e della A25. Ora, con una tempistica a dir poco sospetta, sollevano polemiche ad hoc contro il ministro Salvini”.
Sempre nella giornata di ieri, i senatori di Fratelli d’Italia eletti in Abruzzo Guido Liris ed Etelwardo Sigismondi hanno incontrato il vice ministro alle Infrastrutture Galeazzo Bignami: “Facendoci portavoce anche delle istanze più volte espresse dai sindaci, che con veemenza negli ultimi giorni sono tornati a insistere sulla necessità di un cambio di rotta nella gestione delle autostrade», hanno dichiarato i meloniani. Liris e Sigismondi hanno poi ricordato che c’è la necessità di scongiurare l’aumento dei pedaggi che potrebbe scattare dal primo gennaio prossimo, ma i sindaci su questo punto hanno ribadito che “non c’è alcun rischio dal momento che la gestione delle due arterie è tornata nelle mani dell’Anas”.
Il Tribunale Civile di Roma, seconda sezione, presieduta dal giudice Adolfo Ceccarini, ha respinto intanto ieri l’istanza dell’Anas di immediata esecuzione del decreto ingiuntivo (n. 13091/202) emesso dal Tribunale di Roma in data 12 luglio 2021 riguardante il mancato pagamento della rata del 2021 spettante allo Stato, nei confronti di Strada dei Parchi Spa, del Gruppo industriale abruzzese Toto che fino al 31 luglio scorso ha gestito le autostrade laziali e abruzzesi A24-A25.
La concessione era stata revocata in anticipo (la scadenza era al 20230) e in danno con un decreto del 7 luglio scorso dal Consiglio dei ministri che ha ripreso il controllo affidando la gestione proprio ad Anas nell’ambito di un serrato contenzioso caratterizzato da due decisioni del Tar Lazio di rimettere in pista Sdp, riformate dal Consiglio di Stato che ha riportato la concessione nelle mani di Anas.
Quest’ultima ha reiterato la istanza di immediata esecutività del decreto ingiuntivo dopo che lo stesso Tribunale nei mesi scorsi aveva sospeso la esecuzione dei provvedimenti legati alle rate non pagate in riferimento alle annualità 2019 e 2020.
I giudici hanno ribadito il diritto da parte di Sdp alla compensazione: secondo l’ex gestore privato, i crediti vantati nel confronti di Anas e del Ministero per Infrastrutture e Trasporti sono superiori ai debiti accumulati durante la gestione.
Il decreto ingiuntivo in questione aveva per oggetto il pagamento del canone annuale 2021 di concessione delle due autostrade, più altre voci integrative e interessi, per un totale di poco meno di 75 milioni. Il Tribunale ha accolto le motivazioni opposte da SdP al provvedimento, con le quali si chiedeva di “dichiarare l’inesigibilità del credito e l’inammissibilità della pretesa monitoria” e di “dichiarare non dovuto il pagamento del canone concessorio ad Anas in ragione dei plurimi inadempimenti perpetrati nel tempo tanto da Anas quanto dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti”.
Ministero, considerato effettivo titolare del credito, verso il quale il Tribunale Civile di Roma, nella medesima sentenza, autorizza la chiamata in giudizio, assegnando a Sdp 30 giorni di tempo per notificare la citazione.
Il Tribunale ha poi fissato in data 29 marzo 2023 l’udienza per il definitivo accertamento delle ragioni di debito/credito delle parti, considerato che la società del Gruppo Toto avanza crediti nei confronti del Ministero pari a 190 milioni a fine 2020 che chiede siano usati in modo compensativo rispetto al debito verso Anas.