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A24-A25: Marsilio a Draghi, tavolo istituzionale su futuro

Nuova lettera governatore abruzzese dopo annuncio licenziamenti

I Sindaci e gli Amministratori di Lazio e Abruzzo impegnati nella lotta contro il “caro pedaggi e per la sicurezza della A24/A25”, sono sorpresi e sconcertati dall’assordante silenzio che il Ministro dei Trasporti, On. Paola De Micheli, continua ad avere nei loro confronti per la convocazione di un incontro istituzionale che affronti e risolva definitivamente il problema del caro pedaggi e della sicurezza della A24/A25. I Sindaci e gli Amministratori di Lazio e Abruzzo sono a sollecitare con l’ennesima lettera inviata al Ministro in data 26 Febbraio 2020 la convocazione di un incontro istituzionale presso il Mit nel pieno rispetto degli impegni da Lei assunti nella riunione del 21.10.2019, incontro che doveva svolgersi entro il 30 novembre 2019. Ribadendo che la loro non è una battaglia di colori politici, ma di civiltà, sgombrando il campo da qualsiasi polemica, rammaricati di questa situazione, rendono noto che, in caso di ennesimo mancato riscontro, preoccupati per gli effetti negativi, soprattutto in materia di sicurezza, che potrebbe avere la “chiusura” della pratica del PEF presso l’unione Europea a causa del mancato riscontro da parte del Mit ai chiarimenti richiesti, torneranno il 23 Marzo 2020 a manifestare presso il Mit. La soluzione definitiva passa necessariamente per l’adozione di quel Piano Economico Finanziario inviato in Europa. Si invitano tutti a partecipare e a sostenere ancora con più forza i Sindaci e gli Amministratori di Lazio e Abruzzo in questa battaglia “per la rinascita”dei nostri territori.

La convocazione di un tavolo istituzionale sulle problematiche legate alle autostrade A24 e A25 “con la partecipazione di tutti gli attori coinvolti, al fine di individuare una soluzione definitiva alle numerose criticità che interessano un’opera strategica di rilevanza nazionale, a cominciare dal paventato aumento delle tariffe”, è stata chiesta dal presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, con una lettera al presidente del Consiglio, Mario Draghi, e al ministro per le Infrastrutture e per la mobilità sostenibili, Enrico Giovannini.

La nuova missiva segue quella del 5 aprile scorso in cui veniva chiesto “un tempestivo intervento del Governo”, insieme a quella di una cinquantina di parlamentari che protestavano per l’aumento del 370% delle tariffe in caso di approvazione del Piano economico finanziario della concessionaria Strada dei Parchi Spa, che scatterebbe alla scadenza della concessione nel 2030.

Il nuovo intervento di Marsilio cade a due giorni dalla decisione della Toto Costruzioni Generali, esecutore dei lavori affidati in house dalla consociata Sdp, entrambe del gruppo abruzzese Toto, di avviare una procedura di licenziamento collettivo che interesserà 110 lavoratori nel cantiere Valle del Salto, in provincia dell’Aquila. Il tutto in una situazione caratterizzata da incertezza negli investimenti sulla messa in sicurezza – è bloccato l’investimento di 6,5 miliardi previsto nel Pef fermo dal 2013 – e da un contenzioso tra Sp e Mims, con un’istanza di revoca anticipata della concessione da parte del Governo che costerebbe allo Stato 2,5 miliardi.

“E’ con dispiacere che ho appreso da notizie di stampa della decisione di Toto S.PA. Costruzioni Generali – scrive Marsilio – Secondo quanto dichiarato dalla Società, la scelta sarebbe da ricondurre allo stallo che perdura da troppo tempo sulla gestione futura dell’autostrada. Mi sembra evidente come tale ultimo episodio denoti un ulteriore peggioramento della situazione, già critica”.

In merito all’aumento delle tariffe da fine giugno in seguito alla scadenza del congelamento, Marsilio sottolinea che sarebbe “un salasso insostenibile per i cittadini oltre che incompatibile con il già fragile tessuto economico-sociale delle aree interne di questa parte dell’Italia centrale”. La lettera è stata inviata anche ai tre commissari nominati dal governo.

Mercoledì alla Camera dei deputati il ministro Giovannini riferirà sulla problematica in seguito all’interrogazione del presidente dei deputati di Fdi, Francesco Lollobrigida.

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