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A24-A25: sindaci tornano ad alzare la voce

Gli amministratori sollecitano incontro con il Ministro Salvini e chiedono "la convocazione del tavolo istituzionale-tecnico"

Ancora una levata di scudi da parte dei sindaci di Lazio e Abruzzo, che tornano ad alzare la voce sulla questione caro pedaggi e sicurezza delle autostrade A24 e A25, da anni al centro di polemiche su più fronti. Gli amministratori delle due regioni, in lotta contro gli aumenti delle tariffe dal 2018, hanno sollecitato nuovamente il neo ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e leader della Lega, Matteo Salvini, denunciando ancora una volta il “silenzio assordante” da parte del governo centrale.

Dopo incontri mancati, proteste e qualche “timida” apertura da parte del ministro, a cui i sindaci avevano scritto già il 27 ottobre scorso, i primi cittadini tornano a sollecitare un vertice.

“Come concordato al termine dell’incontro del 6 dicembre 2022, sollecitiamo la convocazione della delegazione dei sindaci per effettuare un aggiornamento sulla questione A24-A25, tariffe e sicurezza e per avere un riscontro alle istanze già formulate”, scrivono in una nota i sindaci del Comitato.

Gli amministratori tornano poi “a chiedere l’ufficializzazione e la convocazione del tavolo istituzionale-tecnico per il quale sono stati forniti da tempo i nominativi del gruppo dei sindaci”.

Velia Nazzarro, sindaco di Carsoli, dal 3 gennaio 2018 in prima linea in questa battaglia, già nelle scorse settimane aveva annunciato che “gli amministratori di Lazio e Abruzzo non intendono mollare su questo argomento”.

Nella lettera inviata a Salvini poco dopo il suo insediamento gli amministratori hanno anche ripercorso tutte le tappe principali della loro lotta, reiterando la richiesta di “provvedimenti atti a ridurre i costi dei pedaggi autostradali con totale esenzione a favore dei pendolari”, “l’immediata creazione di un Tavolo Istituzionale per individuare provvedimenti ed iniziative atti a garantire la sicurezza nei suddetti tratti autostradali” e infine “aprire un confronto sull’intera questione della mobilità generale nelle due regioni, Lazio e Abruzzo”.

Dunque non si tratta solo di una riduzione delle tariffe dei pedaggi sull’A24 e sull’A25, tema che negli anni passati era invece uno dei punti centrali.

A differenza degli anni scorsi infatti il rischio di un nuovo aumento è stato scongiurato per il 2023, poiché la gestione delle due arterie è tornata nelle mani dell’Anas dopo un lungo braccio di ferro tra la vecchia concessionaria e il governo. Le due arterie autostradali, precedentemente gestite dalla società Strada dei Parchi del gruppo industriale abruzzese Toto, sono tornate all’Anas a seguito della decisione del Consiglio di Stato, che ha accolto il ricorso del governo, ribaltando la sentenza del Tar. Alla base del contenzioso tra il governo e il concessionario vi era il Piano economico finanziario, con gli investimenti necessari alla messa in sicurezza sismica dopo il sisma del 2009 e l’adeguamento delle tariffe.

Gli amministratori, già a fine 2022, avevano rilanciato il tema dell’esenzione totale a favore dei residenti nelle regioni Lazio e Abruzzo pendolari per motivi di lavoro, studio, salute, sulla scorta di quanto dichiarato dall’attuale ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida, in quota Fratelli d’Italia.

Lollobrigida si era infatti schierato con gli oltre 100 sindaci e, il 19 maggio 2022 aveva presentato alla Camera un ordine del giorno per richiedere l’esenzione dal pagamento del pedaggio su A24 e A25 da parte dei cittadini dei comuni interessati.

A seguito dell’approvazione dell’ordine del giorno, i vertici abruzzesi del partito guidato da Giorgia Meloni oggi parlamentari – il segretario abruzzese di Fd’I, Etelwardo Sigismondi, l’assessore regionale alle aree interne Guido Quintino Liris e il capogruppo di Fd’I in Consiglio regionale Guerino Testa – avevano espresso soddisfazione in una nota congiunta, parlando di “un atto dovuto ai nostri concittadini per gli enormi danni subiti e di grande tutela per le aree interne verso le quali la stessa Regione Abruzzo sta indirizzando la massima attenzione”.

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