“L’intervento del ministro reso davanti al Parlamento e al Governo, ha posto un punto fermo sulla delicata vicenda da cui emergono ragioni precise che non sono addebitabili alla responsabilità della concessionaria, in particolare riguardo il decennale ritardo nell’approvazione del nuovo piano economico finanziario che avrebbe consentito una diversa rimodulazione delle tariffe e soprattutto l’avvio del progetto di messa in sicurezza“. Così Mauro Fabris, vice presidente del Consiglio di amministrazione di Strada dei Parchi, concessionaria delle autostrade A24 e A25, al termine dell’intervento alla Camera dei Deputati del ministro per le Infrastrutture e per la Mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, sulla gestione delle due arterie in particolare il caro pedaggi e la messa in sicurezza e del successivo dibattito in Aula.
“Per questo confermiamo la nostra totale disponibilità a trovare una soluzione nel rispetto del contratto esistente purché vengano avviati subito, come peraltro sembra aver lasciato intendere il ministro, i lavori urgenti riguardantesi la sicurezza antisismica e il contenimento delle invasioni della fauna selvatica. Criticità che sono che sono costanti fonti di pericolo – ha chiarito ancora Fabris -. Detto questo sottolineiamo il fatto che abbiamo ascoltato con attenzione l’intervento del ministro ma non entriamo troppo nel merito perché vi sono alcuni aspetti che andrebbero ricostruiti con più puntualità, in particolare quanto accaduto in questi anni, a partire dal Pef inviato alla Commissione europea, mai stato bocciato dalla stessa che ha chiuso la procedura per mancanza di chiarimenti da parte del governo italiano”, ha spiegato ancora Fabris.
In riferimento al congelamento della tariffa fino al prossimo 31 dicembre annunciata dal ministro, Fabris ha rimarcato: “Bene il blocco della tariffa fino a fine anno, ma ci sarebbe piaciuto si fosse ricordato che il blocco in vigore dal primo gennaio dal 30 giugno prossimo, è stato voluto e coperto finanziariamente unicamente dalla concessionaria”. Per quanto riguarda l’ipotesi di Pef all’esame del Cipes nella seduta di domani e fonte delle polemiche di sindaci a causa del maxi aumento della tariffa del 370 per cento entro il 2030″, il vice presidente di Sdp ha ribadito “come hanno ben compreso i molti parlamentari che sono intervenuti in Aula, che non è mai stata scritto o voluto dalla concessionaria ma conseguenza di quanto imposto dal concedente”.