La gestione delle autostrade A24 e A25 è tornata dalla mezzanotte di venerdì nelle mani dello Stato.
Con un decreto legge del Consiglio dei ministri, infatti, il governo ha revocato la concessione alla società Strada dei Parchi della gestione delle due autostrade, affidandole all’Anas.
La motivazione della revoca, che ha fatto discutere nelle due regioni interessate Abruzzo e Lazio, è per i «gravi inadempimenti» a cui la società non avrebbe saputo far fronte.
Di fatto è già partita una maxi azione legale di Strada dei Parchi, ormai ex concessionaria delle autostrade A24 e A25, in risposta alla revoca in danno, cioè per inadempienze contrattuali, della concessione decisa dal Consiglio dei ministri nella riunione di giovedì scorso: la Spa del gruppo industriale abruzzese che fa capo a Carlo Toto, ha deciso di presentare il ricorso davanti al Tar del Lazio per impugnare il decreto legge, il cui iter di conversione in legge inizierà la prossima settimana al Senato, con cui si è stabilita la fine anticipata della concessione, in scadenza nel 2030, affidata nel 2000 dopo che il Gruppo privato aveva vinto una gara europea.
Nel ricorso al Tar, da quanto appreso, i legali di Sdp hanno eccepito diversi profili di incostituzionalità, tra cui il fatto che non si può annullare un contratto con un decreto legge che modifica le norme in materia esistenti al momento della gara e poi per il fatto che si tratta di una norma “provvedimento” cioè scritta “ad azienda”, violando il principio di generalità che una Legge deve avere.
Oltre a rigettare punto per punto le presunte violazioni contrattuali.
Sdp impugnerà il decreto legge anche in sede comunitaria con un ricorso alla Corte europea di Strasburgo.