L’aumento repentino dei contagi spinge l’Abruzzo verso la zona arancione. Secondo il monitoraggio della Fondazione Gimbe, il margine per restare in giallo è di 4 ricoveri in terapia intensiva e 59 in area medica. Per passare dalla zona gialla a quella arancione è necessario il superamento di tutti e tre gli indicatori fondamentali per la gestione della pandemia: il 20% dei posti letto occupati in terapia intensiva, il 30% di occupazione nelle aree mediche e l’incidenza settimanale oltre i 150 casi ogni 100 mila abitanti.
In zona arancione le restrizioni non riguardano chi ha il Super Green Pass ma soltanto i non vaccinati. Specie per gli spostamenti: chi ha il green pass base (rilasciato anche con un tampone negativo) è tenuto a presentare un’autocertificazione per muoversi verso altri comuni o regioni. Spostamenti consentiti solo per motivi di lavoro, necessità, salute o per servizi che non siano disponibili nel proprio comune. Per i comuni sotto i 5 mila abitanti, è consentito lo spostamento entro 30 chilometri ma senza raggiungere il capoluogo di provincia.
Altre differenze l’ingresso nei centri commerciali soltanto con il green pass rafforzato (ma solo per negozi che non vendono beni di prima necessità), e la partecipazione a corsi di formazione in presenza consentita soltanto a chi è vaccinato o guarito dal Covid.
In Abruzzo il tasso di occupazione dei posti letto in area non critica resta fermo al 26% mentre quello relativo alle terapie intensivo è salito al 19%. Già superato da settimane il terzo paramento dell’incidenza ogni 100 mila abitanti, pari a 2.143 a fronte di una soglia limite di 150.
Per il cambio di colore decisivi i bollettini regionali di oggi e domani. Il passaggio in zona arancione potrebbe concretizzarsi lunedì 17 gennaio o sette giorni più tardi, il 24 gennaio.