“Cento e più chiese e luoghi sacri sono da salvare e restituire alla collettività”: a rilanciare l’appello è il vescovo di Sulmona-Valva, monsignor Michele Fusco, portando ad esempio, tra le numerose segnalazioni ricevute durante le visite pastorali nella diocesi, la ricostruzione post sisma 2009 della chiesa di Santa Maria della Pace a Capestrano (L’Aquila), con i lavori che devono ancora partire nonostante un progetto pronto e la disponibilità di finanziamenti per quasi cinque milioni di euro, come riporta l’Ansa.
Già lo scorso primo maggio, a Cocullo, in occasione della festa di San Domenico, il vescovo aveva rivolto un accorato appello per le numerose chiese rimaste chiuse dopo il sisma, ma “dopo sollecitazioni e incontri tutto sembra rimanere senza risposta e, intanto, le strutture si deteriorano accrescendo danni, in alcuni casi, irreparabili”.
Situata nella piazza principale del paese, la chiesa di Santa Maria della Pace, grande e voluminosa, è arricchita da uno spettante campanile con cuspide a cipolla: di architettura barocca è il risultato dell’ampliamento di un’antica chiesetta, allora, posta fuori le mura che al suo interno contiene e racchiude tesori d’arte altissima e testimonianze di fede.
Unitamente alla magnifica San Pietro ad Oratorium ed al Castello Piccolomini, rappresenta motivo di vanto e di attrazione turistica per Capestrano e tutta la Val Tritana.
Chiusa dopo il terremoto del 2009, la chiesa attende di poter tornare al suo antico splendore e alla sua fruibilità: nel 2017 dal segretariato regionale sono stati assegnati per i lavori 2,4 milioni di euro per i danni del sisma.
Visto che dall’ufficio competente nessuna progettazione era stata fatta la diocesi ha iniziato a preparare i progetti: riconosciuto anche l’aggravarsi dei danni con il terremoto del 2016 a fine 2022 sono stati assegnati altri 2,59 milioni di euro dal Commissario per la ricostruzione.