Pescasseroli – Una nuova scoperta nel mondo della botanica, protagonista La Festuca del Vallese ritrovata all’interno del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, in particolare nella Valle del Giovenco, nel territorio di Aschi frazione di Ortona dei Marsi.
La scoperta è stata pubblicata sulla rivista scientifica “Plant Biosystems” dai botanici del Dipartimento DAFNE dell’Università della Tuscia in collaborazione con il Centro Ricerche Floristiche dell’Appennino di Barisciano e del Laboratorio di geobotanica della Germania.
Goffredo Filibeck, docente di geobotanica dell’Università della Tuscia ha osservato come questa specie arricchisca la varietà di specie tipiche delle steppe asiatiche che crescono isolate sui rilievi circostanti le conche del Fucino e de L’Aquila, aree in cui è presente un clima più continentale rispetto alle altre zone dell’Appennino. La presenza di differenti specie relitte suggerisce dunque che il clima continentale del Fucino, unitamente alla pastorizia praticata fin da epoca preistorica, ha mantenuto una sorta di “isola” di flora della steppa.
La Responsabile del Servizio Scientifico del PNALM, Cinzia Sulli, ha spiegato l’importanza del ritrovamento per le praterie della Valle del Giovenco e dei versanti del Fucino, per la biodiversità e per la storia dell’ambiente del nostro Appennino.
I botanici hanno inoltre posto l’attenzione su quanto sia scarsa l’importanza data ai pascoli dalla normativa nazionale che tutela rigorosamente qualunque tipo di bosco fatta eccezione per le praterie, considerate spesso aree marginali o improduttive. Superfici di antichissimi pascoli naturali nella zona del Fucino sono state devastate dai tentativi di rimboschimento degli anni ’80, che hanno danneggiato il suolo per piantare conifere esotiche, creando un “deserto verde” sotto al quale non cresce più nulla.