Il Comitato di difesa dei quattro Tribunali sub-provinciali di Avezzano, Vasto, Sulmona e Lanciano, coordinato dal sindaco Giovanni Di Pangrazio, torna alla carica riunendosi domani, lunedì 16 ottobre, alle ore 11, nella sala consiliare del Municipio marsicano, per valutare insieme i passi necessari da fare e le prossime interlocuzioni politiche da avviare. “Fino ad ora, al di là di lettere, carte, appelli e parole, – afferma il primo cittadino – il gravissimo quadro relativo alle piante organiche sguarnite dei quattro presidi soppressi nel 2012 non ha cambiato tono, è da profondo rosso. Fra tutti, porto a titolo esemplificativo il caso del Tribunale di Avezzano, che conosco personalmente per ragioni territoriali. 0 risorse amministrative e 0 magistrati arrivati fino ad oggi a rinfoltire l’organico ridotto all’osso: una condizione inasprita da dipendenti sempre più scoraggiati e da turni sempre più lunghi per coprire buchi e necessità. Una mancanza d’ossigeno che riguarda anche la vicina Procura”. Stessa musica a Sulmona, nel quale Palazzo di Giustizia, per ora, ha preso servizio un solo funzionario, a fronte delle enormi carenze di personale sottolineate a più riprese dagli addetti ai lavori e dagli amministratori locali.
“Ad Avezzano, inoltre, – continua il sindaco – solo 6 magistrati sono operativi su un organico che, a regime, ne dovrebbe garantire 10 più il presidente, che ancora manca. Ho più volte sollecitato con appelli la presidente del Tribunale dell’Aquila, affinché non venisse perso altro tempo prezioso e venissero quanto prima inviate le risorse richieste. Il territorio marsicano, però, non ha ottenuto ancora nulla, nonostante la chiara volontà del Governo espressa in più di un’occasione. Forse, se si sfoltissero pratiche e processi a livello nazionale, eliminando il superfluo e mirando ad una giustizia più efficace e funzionale, i Tribunali potrebbero rispondere in maniera migliore alle richieste di tutela dei territori, senza carichi di lavoro inutili, che spesso vanno a vanificare il lavoro fatto da forze dell’ordine e magistrati. Per fare questo, però serve più coraggio e un’azione decisa”.
“Il nodo – conferma il presidente dell’Ordine degli avvocati di Sulmona, Luca Tirabassi – è legato sempre alle gravi scoperture riscontrate in seno al personale amministrativo che opera
nei nostri Uffici Giudiziari. Per quanto riguarda Sulmona, ad esempio, il problema assume connotati molto preoccupanti con riguardo alla Procura della Repubblica ed anche il recente bando pubblicato per la copertura interna (tramite cd interpello) di un numero cospicuo di posti vacanti non sta sortendo gli effetti sperati, anche in ragione del fatto che, a tutt’oggi, il Ministero non ha provveduto a ripristinare in forma autonoma le piante organiche del personale amministrativo, nonostante le assidue e pressanti richieste da noi formulate in tal senso. Pesa anche l’incertezza che tuttora grava sul destino dei nostri 4 Tribunali, benché oramai sia acclarato – e gli ultimi dati pubblicati da fonti ministeriali lo dimostrano – che le migliori performances in termini di efficienza e tempi di definizione delle procedure sono
garantite proprio dagli Uffici giudiziari medio-piccoli, con Sulmona stabilmente ai primissimi
posti nella classifica nazionale. La riunione di lunedì diventa quindi strategica per pianificare
in modo congiunto e coordinato le prossime interlocuzioni politiche e parlamentari da avviare. Come Comitato, metteremo nero su bianco la necessità che venga impressa una decisa accelerazione ai provvedimenti destinati alla salvaguardia definitiva dei nostri Tribunali”. Consegnerà spunti interessanti all’incontro avezzanese di domani l’avvocato Silvana Vassalli, già presidente dell’Ordine degli Avvocati di Lanciano e, oggi, delegata abruzzese per l’Organismo congressuale forense, nonché componente dell’apposita Commissione per la riforma della geografia giudiziaria.
Il progetto di legge di matrice abruzzese approdato in Commissione Giustizia del Senato ad aprile 2023 prosegue intanto il suo iter, ma a rilento. “Nell’ultima riunione del 3 agosto scorso – conclude il sindaco – è stato deciso di aprire un dialogo con i rappresentanti dei territori che hanno richiesto il ripristino delle sedi di giustizia e di avviare un’ulteriore fase di ispezioni e sopralluoghi, lavorando su un testo unificato. La Lombardia, la Toscana, la Puglia, la Calabria, la Campania e l’Umbria, difatti, hanno seguito l’esempio della nostra Regione e i loro progetti di legge sono stati accorpati al nostro: potrebbero, quindi, volerci mesi se non anni prima dell’effettiva entrata in vigore della legge di riforma della geografia giudiziaria nazionale. A febbraio 2024, infine, tornerà ancora una volta l’appuntamento quasi fatidico col Milleproroghe: adesso, c’è tempo per pensare ad una soluzione efficiente e funzionale. La condizione imprescindibile, però, è che vengano sbloccate in maniera categoria le piante organiche dei Tribunali o che, in alternativa, venga impiegato personale da altre pubbliche amministrazioni (Avezzano anche in questo caso è da esempio, con l’unità assegnata alla Procura): ne va della tenuta stessa del sistema giudiziario di tutta la Regione Abruzzo”.