Il 21 giugno, ad Avezzano si è conclusa la transumanza queer dell’Abruzzo Pride 2025. Oltre 1300 persone hanno attraversato le strade della città, portando i loro corpi, le loro voci e i loro colori, in un evento storico che ha reso un territorio spesso tenuto ai margini, cuore pulsante della resistenza e della visibilità LGBTQIA+.
Alle 16 e 30 il corteo è partito da Piazza Risorgimento e ha attraversato le strade del centro città, fino a tornare alle 18.30 al punto di partenza, per dare il via a una festa animata da drag show, dj set live e performance che hanno tenuto vivo il centro cittadino fino all’1 di notte.
Nuvole e pioggia hanno accompagnato tutto il corteo, ma non sono riuscite a fermare il corteo e le sue rivendicazioni. Un rito collettivo nato da soggettività, esistenze, corpi che hanno rivendicato il loro diritto a esistere, a vedere riconosciuti i propri diritti come cittadine pari a tutte le altre.
Al termine del corteo è stato letto il Documento Politico, nato dopo diverse assemblee pubbliche in cui le soggettività sistemicamente marginalizzate, minorizzate e razzializzate hanno dato il loro contributo alla stesura, così che rappresentasse tutte le diversità in campo e desse spazio alle rivendicazioni di tutte.
Lo slogan di quest’anno “RivoltOrse” è diventato un vero e proprio manifesto identitario e politico. Questo claim racchiude due anime forti e pulsanti nella comunità queer abruzzese: la capacità d’adattamento dell’Orsa Marsicana, simbolo forte e raro del Parco Nazionale d’Abruzzo e metafora di una comunità che resiste tra invisibilità e ostilità, e la forza della rivolta queer, che ruggisce ogni giorno per affermare i diritti di tutte la comunità queer, che lotta ogni giorno per affermare i propri diritti, la propria esistenza, la propria dignità.
Come ogni anno il Pride Abruzzo si è spostato di provincia in provincia, iniziando da Aielli, spostandosi poi a Chieti, Pescara, Teramo, L’Aquila e approdando in piazza Risorgimento ad Avezzano. Un esempio concreto di cooperazione e collaborazione, che ha visto 60 associazioni, regionali e nazionali, che hanno riconosciuto l’importanza di questa mobilitazione collettiva.
A rafforzare il valore dell’iniziativa è intervenuto il patrocinio dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Teramo, un segnale importante di vicinanza e responsabilità da parte del mondo sanitario.
Gli organizzatori: “Un ringraziamento particolare va a chi ha costruito ogni tappa, a chi ha parlato, camminato, curato, ballato, resistito. L’Abruzzo Pride non finisce qui: continuerà a creare spazi di visibilità e autodeterminazione in ogni angolo della regione. La presenza di 1300 persone ad Avezzano ha un peso politico enorme, perché è la prova che anche nei luoghi dove tutto sembra ostile può nascere orgoglio, lotta e comunità. La provincia è fertile e pronta a reagire”.