“Gli operatori economici che ospitano i profughi ucraini si sono fidati e ora rischiano la bancarotta per colpa di una Regione che non mantiene le promesse, viola le convenzioni e i principi contrattuali. Questo è il punto. Se il presidente Marsilio non intendeva assumere impegni e ora si dice addirittura ‘stanco di anticipare somme per conto dello Stato’ doveva politicamente decidere di non ospitare profughi e rimanere indifferente davanti gli orrori della guerra”.
Lo dichiara Manola Di Pasquale, presidente del Partito Democratico abruzzese, in replica al presidente della Regione Marco Marsilio.
Di Pasquale prosegue: “Marsilio dimentica, per convenienza o per ignoranza, che l’impegno di pagare entro 30 giorni le fatture degli operatori economici è stato assunto dalla Regione Abruzzo firmando apposite convenzioni in virtù di un bando fatto dalla Regione, e non dal Governo. Marsilio evidentemente non conosce il principio contrattuale dell’affidamento e della buona fede. C’è chi rischia la bancarotta, lo si riesce a comprendere o preferiamo fare finta di niente, come sempre? Chi deve pagare è la Regione: basterebbe leggere gli atti, e se poi mancano le rimesse da parte dello Stato è onere politico ed amministrativo che spetta alla Regione quello attivarsi con il Governo ed i ministri ma nel frattempo, ribadisco, bisogna pagare”.
La presidente del Pd Abruzzo sottolinea che “non si può scaricare sugli operatori che ormai aspettano il pagamento delle fatture da oltre tre mesi. È ora che Marsilio inizi a fare il governatore, tuteli gli operatori della sua regione e finisca di fare il capo politico di Fratelli D’Italia. Si assuma le sue responsabilità da presidente”.