Soffia un vento di novità sulla città di Avezzano. Il Miur, in sinergia con il Coni, ha presentato per quest’anno un ventaglio di proposte sportive alle istituzioni scolastiche. Tra le tante idee, presente anche il gioco degli scacchi. Il progetto è stato inserito all’interno del Piano Triennale dell’Offerta Formativa dell’Istituto Mazzini-Fermi dietro delibera del Collegio dei docenti. Referenti del percorso formativo sono le insegnanti Alessandra Sanità e Arezia Poggi. Sono ben 70 gli insegnati che hanno mostrato la volontà di apprendere le regole della disciplina, i cui corsi, sono stati affidati ad un professionista in materia.
Dario Celli, sin da piccolo impegnato all’interno della realtà scacchistica, dopo essere stato contattato dalla Federazione Italiana di Scacchi, ha preso parte all’organizzazione del progetto. «E’ da quando avevo 11 anni che mi dedico al gioco degli scacchi. – afferma durante un’intervista alla Redazione di InfoMediaNews.it il maestro Dario Celli, conosciuto, anche, come calciatore marsicano – Ho fatto spazio nella mia vita ad un’altra passione, oltre a quella calcistica, che ho coltivato e alimentato nel tempo. Ho accettato, quindi, immediatamente la proposta di insegnare il gioco degli scacchi attraverso dei corsi che vedranno impegnati 70 insegnanti, divisi in 4 gruppi, dell’I.C. Mazzini-Fermi. Tutti i lunedì, presso la struttura del ‘Noesis’, le lezioni si svolgeranno a partire dalle ore 14 e 30 alle ore 16 e 30 e dalle ore 16 e 30 alle ore 18 e 30. Abbiamo già cominciato, lo scorso 6 febbraio, con i primi 35 partecipanti. Alla fine del corso, inoltre, verrà rilasciato un attestato che permetterà ai docenti di poter insegnare, a loro volta, questa disciplina».
Ma cosa si nasconde dietro l’apparente meccanicità delle note mosse del gioco degli scacchi? E’ proprio Dario Celli a renderlo noto: «Questa disciplina sviluppa molto la facoltà logica e, al tempo stesso, permette di riscontrare i limiti mentali di ogni individuo e le abilità da dover, quindi, allenare. E’ necessario posizionare al primo posto il ragionamento al fine di riuscire ad ottenere ottimi risultati. E’ importante, inoltre, per lo sviluppo del piano dei valori pedagogici. Ecco perché il mio obiettivo è quello di trasportare questo tipo di corso dai docenti, quindi, da persone adulte, a ragazzi che si trovano ancora nel bel mezzo di un percorso evolutivo».
Novità, divertimento, educazione e formazione sono rivolti verso un’unica direzione. Alimentare la crescita dell’individuo con questo tipo di gioco è il primo gradino che permetterà, in futuro, di ottenere una notevole apertura ed elasticità mentale. La vita non sarà di certo a quadri bianchi e neri, ma, tutte le abilità che si utilizzeranno nell’affrontare una gara si rifletteranno, inevitabilmente, nella vita reale. Esse saranno, infatti, necessarie per fronteggiare nel terreno da gioco umano tutti i tipi di ostacoli che dovranno essere divorati come vere e proprie pedine avversarie.
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