Dopo il momento di preghiera comunitario, l’invito della Tavola della pace sarà quello di continuare a pregare, a livello personale, per le prossime 5 settimane.
La “Tavola della Pace” – definita come “Commissione Giustizia e Pace” dell’Ufficio di Pastorale Sociale e del Lavoro, è costituita da Azione Cattolica, Centro Missionario, Pastorale Giovanile, Pastorale Familiare, Caritas, Migrantes, Ufficio di Pastorale Sociale e del Lavoro, Agesci e Associazione Rindertimi.
«Cari fratelli e sorelle,
seguo con grande preoccupazione la situazione in Afghanistan, e partecipo alla sofferenza di quanti piangono per le persone che hanno perso la vita negli attacchi suicidi avvenuti giovedì scorso, e di coloro che cercano aiuto e protezione. Affido alla misericordia di Dio onnipotente i defunti e ringrazio chi si sta adoperando per aiutare quella popolazione così provata, in particolare le donne e i bambini. Chiedo a tutti di continuare ad assistere i bisognosi e a pregare perché il dialogo e la solidarietà portino a stabilire una convivenza pacifica e fraterna e offrano speranza per il futuro del Paese. In momenti storici come questo non possiamo rimanere indifferenti, la storia della Chiesa ce lo insegna. Come cristiani questa situazione ci impegna. Per questo rivolgo un appello, a tutti, a intensificare la preghiera e a praticare il digiuno. Preghiera e digiuno, preghiera e penitenza. Questo è il momento di farlo. Sto parlando sul serio: intensificare la preghiera e praticare il digiuno, chiedendo al Signore misericordia e perdono» (Papa Francesco, Angelus del 29 agosto 2021).