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“Ad un passo dalla guerra”

L'analisi del docente Venosi: "L'UE si prepara alla guerra, senza che gli europei lo sappiano"

Il Consiglio Europeo della scorsa settimana, al punto 43 del documento finale:  Il Consiglio Europeo sottolinea la necessità imperativa di rafforzare e coordinare la preparazione militare e civile e di una gestione strategica delle crisi nel contesto dell’evoluzione del panorama delle minacce. Invita il Consiglio a portare avanti i lavori e la Commissione, insieme all’Alto Rappresentante, a proporre azioni volte a rafforzare, a livello dell’UE, la preparazione e la risposta alle crisi nel quadro di un approccio multi rischio ed esteso a tutta la società, tenendo conto delle responsabilità e delle competenze degli Stati membri, in vista di una futura strategia di preparazione” 

L’analisi è realizzata da Erasmo Venosi – già docente UniSapienza Roma

Sono inoltre esortati i governi dei paesi membri a impegnarsi nella preparazione di militari e civili a elevare le strategie, in vista di un possibile allargamento del conflitto in Ucraina. Tutto questo mentre Putin dichiara alla Duma: Svilupperemo la nostra base industriale, le forze nucleari strategiche sono in uno stato di piena prontezza per assicurarne l’uso: si sentirà parlare presto delle nostre nuove armi, perché anche le nostre armi possono raggiungere i territori dell’Occidente”.

In tanta potenziata follia resta una sola voce senziente, Papa Francesco! Quasi mezzo secolo fa il presidente dell’Unione Sovietica Mikhail Gorbaciov,  nel suo discorso di accettazione del Premio Nobel dichiarò:  Il rischio di una guerra nucleare globale è praticamente scomparso.

Nel 2021, il presidente russo Vladimir Putin e il presidente americano Joe Biden, durante un vertice a Ginevra ribadirono la dichiarazione di Gorbaciov-Reagan secondo cui: “una guerra nucleare non può essere vinta e non deve mai essere combattuta.Dopo due anni dalla invasione dell’Ucraina il rischio nucleare e la guerra appaiono sempre più vicino.

Putin periodicamente richiama la possibilità di uso delle armi nucleari. Lo ha ripetuto recentemente nel suo discorso annuale sullo stato della nazione, minacciando di usare armi nucleari contro i paesi della NATO, se invieranno truppe a combattere contro la Russia in Ucraina. 

I commenti di Putin apparentemente facevano riferimento all’affermazione del presidente francese Emmanuel Macron, secondo cui i paesi della NATO potrebbero decidere di inviare truppe in Ucraina, un suggerimento che Stati Uniti, Regno Unito, Germania e Italia hanno quasi immediatamente  scartato. La sequenza cronologica di dichiarazioni che riporto nel seguito offrono una narrazione della questione nucleare, in pericolosa evoluzione sulla questione se la guerra nucleare possa o meno essere imminente.

L’ultimo avvertimento di Putin è del 29 febbraio: Devono capire che abbiamo anche armi che possono colpire obiettivi sul loro territorio, riguardo a qualsiasi dispiegamento di truppe NATO in Ucraina“ e prosegue:” Tutto ciò minaccia davvero un conflitto con l’uso delle armi nucleari e la distruzione della civiltà. Non lo capiscono ? .

Inquietante la dichiarazione di Rose Gottemoeller ex sottosegretario di Stato per il controllo degli armamenti e, la sicurezza internazionale ed ex vicesegretario generale della NATO: “Francamente penso che le possibilità di un uso nucleare siano superiori all’1%, ma non al 10%, ma le conseguenze dell’uso di una singola arma nucleare da parte di Putin, che si tratti di un attacco dimostrativo o in qualsiasi altro modo, dobbiamo prenderle estremamente sul serio.

Biden lo scorso anno scrisse su un saggio pubblicato sul NYT: “ So che molte persone in tutto il mondo sono preoccupate per l’uso delle armi nucleari, ma al momento non vediamo alcuna indicazione che la Russia abbia intenzione di usare armi nucleari in Ucraina, anche se la retorica occasionale della Russia per scuotere la sciabola nucleare è di per sé pericolosa ed estremamente irresponsabile”.

Evidente preoccupazione invece genera l’affermazione di Anatoly Antonov, ambasciatore russo negli Stati Uniti: “L’attuale generazione di politici della NATO chiaramente non prende sul serio la minaccia nucleare. Siamo costretti a mettere in guardia sui rischi emergenti associati all’intervento degli Stati della NATO nell’operazione militare speciale russa.

Una accelerazione potrebbe essere stata generata dall’attentato presso il Crocus City Hall di Mosca rivendicato dal gruppo jihadista della provincia dell’Asia centrale, l’ISIS K. Ai russi servono non solo i responsabili materiali, ma soprattutto gli eventuali sponsor. Putin accusa i servizi segreti ucraini di aver predisposto un itinerario di fuga attraverso il territorio ucraino. Realtà o fantasia potrebbe determinare una preoccupante escalation della guerra, in Ucraina e riflessi nelle politiche di difesa soprattutto europee.

Un Rapporto dell’International Peace Bureau converte il costo degli armamenti in beni e servizi sanitari con questi risultati: una fregata multiruolo europea (Fremm: FRegata Europea MultiMissione) vale lo stipendio di 10.662 medici all’anno, un aereo da caccia F-35 equivale a 3.244 posti letto di terapia intensiva e un sottomarino nucleare di classe Virginia costa quanto 9.180 ambulanze. La metà dei fondi stanziati dai governi a livello globale per le forze armate (oltre 2 miliardi) sarebbe sufficiente per fornire assistenza sanitaria di base a tutti gli abitanti del pianeta. La presidente di Banca Etica, spiega che «come sia nostro dovere incoraggiare le persone e le istituzioni finanziarie e chiedersi fin dove è lecito fare profitti con queste catastrofi. E dobbiamo anche forse provare a contrastare quell’illusione che un mondo più armato sarà un mondo più sicuro e più in pace, un’illusione proprio smentita dalla storia, dai fatti».

La presidente aggiunge che «le due maggiori banche italiane, pur non rientrando nei primi 10 gruppi che finanziano le armi, rientrano nei primi 15”. Questa è l’Europa del Manifesto di Ventotene che partendo da Kant affermava che se vuoi la pace federa gli Stati? La spesa militare globale lo scorso anno è stata di 2200 miliardi di dollari.

 

COMUNICATO STAMPA

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