Nelle sue mani, l’arte prendeva ed acquistava mille forme, mille prospettive, mille seducenti venature color passione. E’ morto a Milano Dario Fo, attore pittore e drammaturgo, premio Nobel per la Letteratura nell’anno 1997.
Fo aveva compiuto 90 anni da poco, lo scorso 24 marzo 2016. 90 anni in cui la sua fiamma, sempre più viva ed irriverente, non si era lasciata ben volentieri acciaccare dal tempo che passa. In libreria, il suo ultimo manoscritto, dal titolo di ‘Un uomo bruciato vivo’, pubblicato dalla Casa Editrice ‘Chiarelettere’. Fra le sue pagine vivide e sincere, la tragica storia di diIon Cazacu, piastrellista romeno, bruciato vivo da un impresario edile di Gallarate.
Dario Fo era ricoverato da una quindicina di giorni all’ospedale Sacco di Milano. Le sue condizioni di salute erano peggiorate nelle ultime ore. Fo era nato a Sangiano, in provincia di Varese.
Nel 1954 sposò Franca Rame, da cui ebbe un figlio nel 1955. Nel 1969, invece, il drammaturgo portò per la prima volta in scena il ‘Mistero buffo’, che divenne la sua opera più famosa: Fo era l’unico attore sul palco e recitava testi antichi in un linguaggio teatrale mescolando lingue e dialetti. Con la moglie Franca Rame fu tra gli esponenti del Soccorso Rosso Militante.
Vincitore del prestigioso premio Nobel per la Letteratura nel 1997, tra i suoi lavori teatrali più famosi, emerge un largo uso degli stilemi comici propri della Commedia dell’arte italiana; sono rappresentati, ad oggi, con successo in tutto il mondo.
Ha toccato tutti gli aspetti più visionari della produzione teatrale, non lasciando mai al caso nulla, nemmeno una briciola di quel sapere mistico e romantico che può celarsi dietro la produzione di un canovaccio pronto per essere interpretato.
Fonte: Agi
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