E’ morto il fondatore di Emergency Gino Strada, all’età di 73 anni. Una morte e un addio, improvviso, che hanno sconvolto il mondo del sociale e non solo.
Gino Strada, classe 1948, era un medico chirurgo, laureato all’Università Statale di Milano.
Nel 1988 decise di applicare la sua esperienza in chirurgia di urgenza all’assistenza dei feriti di guerra. Negli anni successivi, fino al 1994, lavora con la Croce Rossa Internazionale di Ginevra in Pakistan, Etiopia, Tailandia, Afghanistan, Perù, Gibuti, Somalia, Bosnia.
“La notizia ci ha colto tutti di sorpresa, lasciateci riprendere dal dolore”: è il primo commento della presidente di Emergency Rossella Miccio, in risposta all’Ansa.it.
Fu nei primi anni ’90 che, assieme moglie Teresa Sarti e alcuni colleghi e amici, si dedicò alla sua opera eterna: la fondazione di Emergency, una associazione indipendente e neutrale nata per portare cure medico-chirurgiche di elevata qualità e gratuite alle vittime delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà.
Il primo progetto si svolge in Ruanda durante il genocidio.
Poi la Cambogia, Paese in cui resta per alcuni anni.
“Gino Strada se n’è andato. Capitava. Ci capitava, in Afghanistan come in Iraq, come in tanti luoghi di guerra, di restare senza parole davanti all’orrore ed alla sofferenza. A volte insieme le cercavamo per denunciare il crimine che è la guerra – scrive Vauro Senesi sui social ricordando l’amico scomparso -. Dovevamo trovarle e le trovavamo. Io invece oggi non ne trovo per dire il dolore che la scomparsa di Gino mi provoca dentro. Non le trovo perché non possiamo più cercarle insieme. Addio caro Gino”.