«Potreste essere dei novelli Dante Alighieri, se sostituiste alle tastiere dei vostri telefonini carta e penna». Dall’alto della sua cattedra, la docente di Linguistica Generale aprì, con questa frase, ormai tre anni fa, il suo corso di studi. Seduti sui banchi della grande aula 1 del Polo didattico di Lettere, tutte le matricole la ascoltavano attente. Obiettivo comune era carpire quante più caratteristiche possibili, sulla celeberrima Luisa Mucciante, titolare delle cattedre di Linguistica Generale e Glottologia all’Università D’Annunzio. Perché Luisa Mucciante non era una professoressa qualunque, la sua fama, infatti, la precedeva. Non stupisce, allora, come tutti gli studenti che l’hanno conosciuta, nel corso della loro carriera universitaria, ieri, alla notizia della sua improvvisa scomparsa, siano rimasti sconvolti.
È lo stesso sito dell’Università a comunicare, in una nota, la tragica notizia della sua morte. L’insegnante è volata via all’improvviso. Fatale, per lei, un malore che l’ha colpita il 7 gennaio. Soccorsa d’urgenza, la docente era stata ricoverata e stabilita nel Reparto di Rianimazione, ma il suo cuore non ce l’ha fatta, ha smesso di battere, per sempre, nella mattina di ieri. Difficile credere che ‘la Mucciante’ non ci sia più. Aneddoti e storie drammatiche, con lei come protagonista, risuonano ancora, come un’eco incessante, tra le mura delle stanze universitarie e nelle orecchie di quanti hanno avuto il privilegio di conoscerla.
Luisa Mucciante era, del resto, un raro esemplare di enciclopedia vivente. Dentro una testa minuscola, nascosta da occhiali da dotta, c’era un universo di cultura linguistica, storica, letteraria e non solo. Assistere a una sua lezione voleva dire attingere a un autentico pozzo di scienza, per questo, le sue pretese poi, in seduta d’esame, erano piuttosto alte. Da qui, la paura diffusa per il famigerato esame di Linguistica Generale, per superare il quale anche le pareti della D’Annunzio hanno, oramai, scoperto il metodo da adottare «Sapere il Graffi-Scalise come l’Ave Maria».
Severità a parte, ‘la Mucciante’ è stata, a lungo, responsabile per l’Orientamento. Tutor di mestiere e per scelta, la docente era sempre disponibile ad aiutare gli studenti universitari. La spinosa questione della compilazione del piano di studi e le numerose pratiche burocratiche per lei non avevano segreti. Molte le mani che hanno bussato alla porta del suo studio, per porle domande relative alle attività da pianificare. Lei, vestita di pazienza e saggezza, rispondeva quesito dopo quesito, sempre con il sorriso ad illuminarle il volto e senza stancarsi mai.
Alcune su allieve della Facoltà di Lettere alla D’Annunzio la ricordano così. Francesca Manes, studentessa molisana, racconta «La Mucciante era un’insegnante severa ma molto preparata. Al di là del suo essere pignola, pretendendo il massimo dai suoi allievi, la ricorderò sempre per la disponibilità e l’umanità mostrate verso gli studenti. Non mancava mai, infatti, di prestare il suoi aiuto a quanti lo chiedevano, perché la sua passione di insegnare non finiva al termine della lezione di Linguistica, né quando si spegnevano le luci dell’Ateneo. Luisa Mucciante era un’insegnante 365 giorni all’anno, dall’alba al tramonto».
Carola Genovese, studentessa residente a Silvi Marina, ricorda «La Mucciante era un concentrato di energia. Una piccola grande donna. Altera, intransigente, ma a suo modo straordinaria. Avrebbe dato tutto per i suoi studenti e perché i loro diritti fossero rispettati. Per molti docenti, infatti, gli studenti sono semplici matricole, gruppi di numeri ordinati senza una logica, ma per Luisa Mucciante tutti noi eravamo persone, o meglio figli, ancor prima di essere studenti».
Certe persone non muoiono mai, una di queste è certamente Luisa Mucciante. A dispetto della sua esile figura, il peso che la docente aveva, per il mondo scolastico della D’Annunzio, era immenso, come lei. L’insegnante che ha, involontariamente, costruito la sua leggenda, lasciando un ricordo indelebile nella mente e nel cuore dei suoi studenti, che non dimenticheranno mai chi si è schierato sempre dalla loro parte.
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