“Piangiamo la scomparsa di Aldo Tortorella, uno dei più grandi dirigenti del PCI. Con il nome di “partigiano
Alessio” partecipò alla Resistenza contro i nazifascisti a Milano e poi a Genova, dopo la cattura da parte dei
tedeschi e la sua fuga.
Fu un grande giornalista: diresse nel dopoguerra le edizioni de L’Unità di Genova e di Milano, e negli anni
’70 fu il direttore del quotidiano nazionale del PCI che vendeva centinaia di migliaia di copie ogni giorno e,
nelle edizioni straordinarie del 25 aprile e del 1 maggio, superava il milione di copie.
Guidò la Federazione del PCI di Milano e del Comitato regionale della Lombardia, e influenzò in modo
importante la politica dei comunisti nella regione economicamente più importante d’Italia, insieme ad altri
compagni prestigiosi come Armando Cossutta e Rossana Rossanda.
Fu eletto in Parlamento dal 1972 al 1994, ed entrò nella segreteria nazionale del PCI prima con Enrico
Berlinguer e poi con Alessandro Natta. Fu l’ultimo presidente del partito prima della svolta promossa dal
segretario Occhetto che portò alla nascita del PDS.
Con Aldo Tortorella scompare una leggenda della Resistenza, un combattente strenuo per la libertà e la
giustizia sociale, una espressione limpida del comunismo milanese e della via italiana al socialismo che ha
favorito il progresso dell’Italia e portato imponenti conquiste sociali per le classi subalterne italiane, con le
quali ha sempre avuto un legame di ferro.” Così Daniele Marinelli, segretario regionale del Pd Abruzzo
Comunicato stampa