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Addio Green pass, da oggi il QR code sarà un ricordo

Rimane rebus delle mascherine e dei tanti contagi, esperti cauti

È stato normale e “super”, ha acceso infuocate polemiche tra favorevoli e contrari, ha ispirato vestiti di carnevale e qualcuno se l’è fatto addirittura tatuare sul braccio.

Da domani, però, il Green pass sarà solo un lontano ricordo per il giubilo del popolo no-vax (che da due mesi però ha virato sul sostegno a Putin nell’invasione dell’Ucraina) e per il sollievo dell’Italia intera che comincia a intravedere la strada dell’uscita dall’emergenza sanitaria.

L’unica eccezione al QR code sarà per l’ingresso nelle Rsa.

La novità che entrerà in vigore dall’1 maggio varrà per tutti i luoghi dove, fino ad oggi, era obbligatorio mostrare il certificato, dai ristoranti al cinema. Un nuovo step che – dicono i virologi – va comunque preso con cautela anche per evitare che le persone in attesa della terza dose non completino il ciclo vaccinale, come ha paventato nei giorni scorsi lo stesso sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri.

L’obiettivo primario è quello di tutelare le persone più fragili, considerando ancora l’ampia diffusione del virus che nelle ultime 24 ore ha contagiato oltre 53 mila persone e causato la morte di altre 130. L’unica nota positiva è la costante diminuzione del tasso di positività che oggi è sceso sotto il 15% (13,9%).

L’abolizione del Green Pass avrà come conseguenza diretta anche un calo dei tamponi, tenendo in considerazione che molti sono quelli effettuati per ottenere il certificato per il luogo di lavoro. E’ quindi anche probabile che da domani, primo maggio, il tasso di positività possa cominciare registrare un calo più repentino.

Le raccomandazioni, comunque, restano sempre le stesse, igienizzare le mani, mantenere la distanza ed evitare assembramenti.

A questo, poi, si aggiunge l’uso della mascherina che dal Primo Maggio non è più obbligatoria all’aperto, compresi gli stadi o gli eventi culturali. Via l’obbligo anche in alcuni posti al chiuso, come bar e ristoranti, mentre negli uffici pubblici il dispositivo di protezione resta ‘raccomandato’, come sottolineato ieri dallo stesso ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta. Per quanto riguarda il privato, invece, sarà compito delle singole aziende rinnovare o ridefinire protocolli o accordi.

L’obbligo della mascherina resterà, almeno fino al 15 giugno, nel trasporto pubblico locale e a lunga percorrenza, nei cinema, nei teatri, nei locali di intrattenimento e musica dal vivo e per tutti gli eventi e competizioni sportive al chiuso. Le nuove norme consigliano poi di avere sempre a disposizione la mascherina pronta ad essere indossata in caso di affollamento, per esempio nei negozi o nei centri commerciali.

Il dispositivo di protezione resterà obbligatorio anche nelle scuole, in attesa della chiusura dell’anno scolastico, quando anche gli studenti potranno finalmente dire addio alle mascherine in aula.

La prossima scadenza sarà quella del 15 giugno, quando l’Italia dirà ufficialmente addio alle mascherine anche al chiuso. Alla stessa data verrà meno l’obbligo vaccinale per gli over 50, forze dell’ordine e lavoratori delle scuole. Il 31 agosto, invece, scadrà la procedura semplificata per lo smart working, mentre il 31 dicembre scadrà l’obbligo vaccinale per gli operatori sanitari e i lavoratori di ospedali e Rsa. Stop anche all’obbligo vaccinale o al tampone per far visita alle Rsa.

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