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Agenti aggrediti nel carcere di Pescara: “Vogliamo taser”

Ennesimo episodio di violenza, protagonisti gli stessi detenuti

Ennesimo episodio di violenza, ieri sera, nel carcere di Pescara dove quattro agenti sono stati aggrediti e uno di loro è stato trasportato dal 118 in ospedale con lussazione alla spalla.

A riferirlo è il segretario provinciale del Sappe, Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, Giovanni Scarciolla, che coglie l’occasione per ribadire l’urgenza di un intervento immediato per allontanare tali soggetti e per chiedere che il taser sia in dotazione agli agenti.

 

“Cinque detenuti di origine magrebina, già promotori di altre situazioni e dinamiche analoghe – illustra in una nota – in segno di protesta si sono barricati nella loro camera detentiva distruggendola totalmente, appiccando un incendio all’interno della stessa .Tempestivo l’intervento degli agenti di polizia penitenziaria che, nel ripristinare l’ordine e la sicurezza e sopire l’incendio, si sono visti aggredire violentemente dagli occupanti con graffi, pugni, calci e colpire con armi rudimentali“.
“Nonostante tali difficoltà – racconta il sindacalista – con il prezioso intervento degli agenti è stata ripristinata la situazione, fatta eccezione per 4 agenti di polizia penitenziaria di cui uno privo di conoscenza trasportato con il 118 al nosocomio cittadino con lussazione alla spalla, diversi punti di sutura al gomito e una prognosi di 20 giorni; gli altri agenti hanno riportato trauma alla mano, alla spalla e frattura alla mano con prognosi di 15 , 10 e oltre 30 giorni”.
“Un altro episodio di violenza nella Casa Circondariale di Pescara San Donato – sottolinea il segretario del Sappe – a distanza di pochi giorni da un altro episodio dove i protagonisti erano sempre gli stessi detenuti. Urge un intervento immediato dei vertici affinché i soggetti promotori di tali dinamiche vengano immediatamente allontanati e non creino altre criticità, mettendo a repentaglio l’ordine e la sicurezza all’interno dell’istituto. Si ribadisce, inoltre, che la polizia penitenziaria non è dotata, come le altre forze di polizia, di taser che, in questo tipo di situazioni, sarebbe uno strumento valido per difendersi da tali aggressioni”.

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