Nasce il comitato promotore per la costituzione del Distretto biologico della Valle Peligna, un modello di governance territoriale in grado di valorizzare le eccellenze agroalimentari del comprensorio nel segno della sostenibilità ambientale. Stamane la presentazione a Pratola Peligna (AQ) nell’ambito della Giornata agrotecnica promossa dall’Istituto superiore “Arrigo Serpieri”, alla presenza del sottosegretario di Stato al Ministero dell’Agricoltura, Sovranità Alimentare e Forestale con delega al biologico, Luigi D’Eramo, del vice presidente della Regione Abruzzo con delega all’Agricoltura, Emanuele Imprudente, dei consiglieri regionali Antonietta La Porta e Roberto Santangelo e della Direttrice del Dipartimento regionale Agricoltura Elena Sico.
“Si tratta di un progetto ambizioso – dichiara il vicepresidente Imprudente – in grado di sviluppare sinergie tra istituzioni, agricoltori e tutti i soggetti delle filiere agricole per una gestione sostenibile del territorio, secondo i principi dell’agricoltura biologica. Un patto territoriale – conclude il vice presidente- per valorizzare le produzioni bio all’interno di un sistema che faccia della qualità del cibo un volano di crescita per l’intero territorio”.
Il comitato promotore avrà l’obiettivo di allargare il perimetro del progetto, diffondendo la proposta di costituzione del nuovo Distretto nei territori di riferimento al fine di aggregare tutti i soggetti interessati alle potenzialità e agli sviluppi del Distretto biologico. Avrà, inoltre, il compito di redigere e condividere il “Progetto economico territoriale” che passerà al vaglio del Dipartimento Agricoltura della Regione Abruzzo per l’approvazione.
“Lo slancio per il settore biologico – afferma Imprudente – continua a crescere in tutta Italia e l’Abruzzo è tra le Regioni più virtuose, che maggiormente incentivano l’agricoltura bio attraverso politiche volte a promuoverne la crescita. In questi anni abbiamo utilizzato tutti i fondi europei destinati allo specifico comparto – conclude il vice presidente della Regione – che sono stati ulteriormente incrementati nell’ambito del complemento per lo sviluppo rurale (CSR), prosecuzione della programmazione sin qui attuata dal programma di sviluppo rurale (PSR), interventi tesi ad incrementare i livelli di produzione in una logica di sostenibilità ambientale, incentivando le produzioni da agricoltura integrata, biologica e di precisione”.