“Dopo aver distrutto il comparto agricolo abruzzese e dopo aver lasciato soli a se stessi gli agricoltori, il consigliere Dino Pepe, che ha precise responsabilità avendo ricoperto la carica di assessore al ramo nella precedente giunta, sembra essersi svegliato dal letargo. Forse non si è accorto che tra mille difficoltà il comparto agricolo è comunque l’unico che ha continuato a lavorare, beneficiando delle misure di sostegno legate all’emergenza coronavirus specifiche, ma anche di quelle previste per gli investimenti e dei contributi a fondo perduto delle leggi regionali Covid 1 e 2”.
Lo dice l’assessore regionale all’Agricoltura, il vice presidente della giunta Emanuele Imprudente.
“Con il bando pubblicato per il sostegno temporaneo eccezionale a favore di agricoltori e Pmi particolarmente colpiti dalla crisi di Covid-19, per una dotazione di 9,5 milioni – spiega Imprudente – si è inteso far fronte ai problemi di liquidità delle aziende con una somma forfettaria (non inferiore a 700 euro e non superiore ai 7 mila per azienda) e fino a 50 mila euro per le Pmi di trasformazione attive nei settori vitivinicolo, orticolo e olivicolo, olio, agriturismo. Noi abbiamo scelto di andare incontro a tutti i settori sopraindicati a differenza della gran parte delle regioni che hanno scelto solo gli agriturismi”.
“Diversamente da quanto afferma il consigliere Pepe, per l’accesso alla misura in questione potevano presentare domanda tutte le aziende agricole e le Pmi dei settori individuati (lattiero-caseario bovino, carne ovi-caprina, confezionamento olio, agrituristico, florovivaistico, vitivinicolo ,orticolo, pataticolo) che avessero registrato un decremento del fatturato (imposto dalla commissione europea) per i mesi di aprile e maggio 2020 pari o superiore al 30% del fatturato dello stesso periodo dell’anno 2019. I criteri per finanziare le domande sono stati basati sulla perdita di fatturato delle aziende perché se sussiste detta perdita si può dimostrare che sono stati registrati problemi di liquidità. Come sappiamo tutti non è possibile elargire finanziamenti a coloro che non abbiano registrato perdite di liquidità”.
“I flop – attacca Imprudente – sono piuttosto quelli lasciati in eredità dal consigliere Pepe al termine del suo mandato da assessore e dei quali stiamo ancora scontando le conseguenze. Se si pensa al bando della misura 7.4.1 (pubblicato nel 2016) su cui si è di recente pronunciato il Tar e che rappresenta un esempio concreto dei grovigli amministrativi che siamo chiamati ora a dipanare per cercare di pervenire all’approvazione di una graduatoria in sostituzione di quella annullata dal giudice. Riguardo all’utilizzo delle risorse non assorbite per il bando in questione, valuteremo sicuramente soluzioni alternative. Si tratta di risorse che rimangono nel Psr e che potranno essere destinate ad altre misure di sostegno analoghe considerato il prolungamento del periodo di emergenza, ovvero ad implementare quelle che maggiormente vanno incontro alle esigenze degli agricoltori. Ulteriori interventi a sostegno del settore dell’agricoltura saranno finanziati con risorse diverse dal Psr”.
“Riguardo al raggiungimento del target al 31 dicembre 2020 – continua Imprudente – è necessario ancora sostenere una spesa di circa 28 milioni di euro, di cui daremo puntualmente conto nel corso del Comitato di Sorveglianza del prossimo 12 novembre e che riteniamo di poter conseguire nonostante le numerosissime richieste di proroghe che ci hanno presentato le aziende agricole, a causa dell’emergenza Covid, e che abbiamo ritenuto di dover accogliere. Forse questo è un dettaglio non di interesse del consigliere Pepe“.
“L’ex assessore Pepe – conclude Imprudente – farebbe bene a informarsi puntualmente e ragionare sui tanti errori commessi durante il suo mandato. Oppure potrebbe, almeno per una volta, ascoltare l’opinione delle tante aziende agricole che la Regione sta sostenendo fin dal momento del mio insediamento e che oggi riconoscono, senza infingimenti, un evidente cambio di passo”.