“L’agricoltura è un settore trainante e in crescita, come certificato dall’Istat che pone l’Abruzzo al primo posto per crescita sia in termini di produzione che di valore aggiunto, ma che ora rischia di frenare a causa dei tagli della Regione oltre che degli effetti dei dazi”.
Daniele Licheri, segretario regionale di Sinistra Italiana lancia la sveglia alla giunta regionale contro i tagli in calendario nel bilancio della Regione Abruzzo e alla luce dell’ultimo report dell’Istat sull’andamento dell’economia agricola 2024. Nel report pubblicato oggi, emerge che nel sud il contributo più determinante è derivato da Abruzzo e Puglia. In particolare, nel confronto regionale, l’incremento percentuale più elevato della produzione agricola in volume è stato registrato in Abruzzo (+9,7%), seguito da Emilia-Romagna (+6,1%), Valle d’Aosta (+5,0%) e Lazio (+4,5%). Per quanto riguarda il valore aggiunto, gli andamenti migliori si sono osservati in Abruzzo (+21,7%), Emilia-Romagna (+15,0%), Valle d’Aosta (12,1%) e Umbria (+10,0%).
“A fronte di questo andamento positivo, la giunta regionale pensa di tagliare proprio in un settore chiave. Vanno piuttosto pensate politiche di supporto a un’ulteriore crescita, anche per parare i colpi degli effetti dei dazi, che peseranno sull’export. – avverte Licheri – Si va verso una scure da -1.254.455,84 euro al settore agricolo, a cui si aggiungono tagli per -433.798,86 euro per le aree protette, aree interne e parchi, come pubblicato anche oggi sul quotidiano Il Centro”.
“Si continua a tagliare a settori strategici, per la crescita sociale ed economica della regione, oltre all’agricoltura, colpiti la cultura, il turismo, dopo i tagli agli stipendi con l’aumento dell’addizionale Irpef: è la spia di una gestione fallimentare”, aggiunge Licheri.