Quando tutto questo sarà finito. Perché, un giorno, anche forse non troppo lontano, torneremo a presentarci di persona, con una stretta di mano.
“Questo è un periodo un po’ difficile in generale, e non solo per me, che ho un’attività un po’ particolare. Sarà dura uscire fuori dal tunnel, ma insieme ce la faremo”. Cristina Orsatti è una Wedding Planner di Guardiagrele, nella Provincia di Chieti. Lavora in uno dei posti più suggestivi d’Abruzzo, dove il turismo fa ancora gola agli italiani e la cucina sa farsi apprezzare. Il Coronavirus, con le sue sciabolate maledette, ha messo KO intere catene industriali, al di là della salute in pericolo della Penisola. Anche la sua attività di organizzatrice di matrimoni ha subito un stop forzato, viste le direttive governative.
“Ho dovuto rimandare molti matrimoni perché è un tempo incerto. – afferma – Tra le future spose, ve ne sono tantissime che appartengono all’emisfero della Sanità Pubblica che, per forza maggiore di cause esterne, hanno dovuto appendere momentaneamente al chiodo la loro voglia di dire sì di fronte all’altare all’amore della loro vita. A quel punto, mi è venuta in mente un’idea: perché non mettere a disposizione delle tante donne medico, infermiere e operatrici sanitarie d’Abruzzo la mia “arte”, se così vogliamo chiamarla, per permettere loro di sognare ancora? Di sognare un matrimonio normale oltre l’Ostacolo del Covid-19? Ho deciso di aiutare gratuitamente tutte le donne che lavorano nel mondo della Sanità a riprogrammare una data per le loro nozze, visto che il giorno prescelto per questo periodo è saltato a causa dell’emergenza sanitaria in atto”.
Ed è nato così, senza troppi ripensamenti e troppe congetture di fondo, un progetto quasi solidale, ma al femminile, che vede come protagoniste proprio Cristina e la sua capacità di rendere perfetto il giorno fatidico del Matrimonio. “La stagione delle cerimonie, per quanto mi riguarda – accenna – inizia nel mese di maggio. Ovviamente, è stato tutto posticipato all’autunno. Le spose che seguo professionalmente sono in ansia, visto il momento. Mi sono offerta loro di chiamarle al telefono, di intavolare a distanza anche una semplice chiacchierata con loro in questo triste periodo di stop. Molto spesso, avere un’amica all’altro capo della cornetta, può valere molto. Non posso pensare ad un matrimonio in cui non vi siano baci e abbracci, in cui il contatto fisico tenda allo zero. Quando due persone convolano a nozze, quando si manifesta apertamente e pubblicamente l’amore che si sono giurate in segreto, si realizza la celebrazione per eccellenza, il momento di festa tipico, durante il quale ogni gioia viene a galla e ogni dubbio resta a casa. Immaginiamo per un attimo un matrimonio in cui le persone indossino mascherine e si tengano a distanza di sicurezza. Questa fotografia ha spaventato non solo me, ma soprattutto chi intenderà sposarsi. Nell’attesa che tutto finisca, mi rendo disponibile, ovviamente gratuitamente, ad aiutare e riannodare le fila dell’organizzazione del matrimonio di tutte le donne impegnate nel campo sanitario che, finita la quarantena, vorranno sposarsi”. L’esperienza di Cristina, quindi, dal punto di vista gestionale, aiuterà le spose a far coincidere tutte le disponibilità degli operatori che sono stati già selezionati per il grande giorno.
Molto spesso, anche il solo atto di sognare un futuro diverso, riesce a cambiare i connotati emozionali del presente. “Sono già stata contattata da una ginecologa di Chieti, che avrebbe voluto sposarsi a giugno”, aggiunge Cristina.
Per queste donne, che lavorano sodo da mesi, con turni stressanti e massacranti in Ospedale, il poter anche solo ipotizzare un sogno in bianco, in un domani ancora senza data, potrebbe rappresentare magari la fede che tutto questo, prima o poi, finisca. Che il sole tornerà a darci fastidio sulla faccia e il vento a scombinarci capelli e pensieri.