Una serata in discoteca si è trasformata in un incubo per una giovane aquilana in vacanza con i genitori ad Alba Adriatica, sulla costa teramana.
La ragazza, 15 anni, è stata violentata da un ragazzo di 17 anni conosciuto poco prima in discoteca.
Secondo una prima ricostruzione, i due sarebbero usciti insieme dal locale per una passeggiata sul lungomare, poi il ragazzo l’avrebbe spinta in un vicolo dove si sarebbe consumata la violenza.
La giovane è riuscita a chiamare i genitori e a denunciare l’accaduto al 112: è stata immediatamente trasportata in ospedale, dove ha ricevuto le prime cure.
“La cronaca di questi giorni ci consegna un quadro inquietante di stupri e violenze maschili su donne a L’Aquila e ad Alba Adriatica. Giovani donne che denunciano atti efferati che una comunità civile non può tollerare. Le istituzioni hanno il dovere di reagire e di proteggere ogni donna. Se questi fatti verranno confermati, siamo di fronte ad una diffusa pratica violenta esercitata persino all’interno di una scuola nazionale della Guardia di finanza. Ovvero chi deve proteggere la nostra sicurezza, viola il corpo delle donne considerato preda di una ‘caccia’ meschina e violenta”, è quanto dichiara Lorenza Panei, portavoce regionale donne dem.
“Esprimiamo come Conferenza Regionale delle Democratiche la massima solidarietà per le donne stuprate e siamo a loro disposizione per ogni esigenza. Ci auguriamo che il ministro Giorgetti ed i vertici della Guardia di Finanza esplicitino immediatamente la propria distanza dai fatti denunciati e intervengano su ogni pratica discriminante e violenta insinuatasi all’interno della struttura. Chiediamo alla regione di adoperarsi con interventi diffusi anche economici per affiancare queste donne ed approvare rapidamente la proposta di legge per istituzionalizzare e potenziare l’educazione contro la violenza e la disparità di genere presentata dai consiglieri regionali del Pd predisposta in collaborazione con la Conferenza delle donne dem – conclude – Attendiamo dalla Magistratura processi rapidi e giusti che possano consentire a queste donne di riprendere un cammino di libertà”.