L’Alba dei Marsi 2021 – trail svoltosi domenica scorsa a cavallo dei Comuni di Avezzano e Massa D’Albe e organizzato dall’USA Sporting Club Avezzano – è stato un successo sotto ogni punto di vista.
Certamente quello sportivo, con oltre 100 atleti partecipanti, provenienti da tutto il Centro-Italia e con piazzamenti finali di assoluto rilievo agonistico.
Anche in termini organizzativi tutto è stato impeccabile, si legge in una nota: aree adeguatamente attrezzate per l’accoglienza pre-post gara di atleti e accompagnatori; percorso tracciato alla perfezione; assistenza medica intervenuta prontamente quando è stato necessario.
L’evento è stato anche una delle prime gare podistiche disputatesi con l’allentamento delle restrizioni Covid e ciò ha richiesto sforzi che sono andati ben oltre la norma, perché finalizzati a garantire la massima tutela della salute di partecipanti e spettatori.
Quello che inorgoglisce di più, però, è la rilevanza che l’iniziativa ha avuto in termini sociali e di promozione dell’immagine del territorio marsicano. L’Alba dei Marsi è una competizione unica nel panorama sportivo nazionale perché si disputa lungo un percorso che abbina a scorci di incredibile bellezza naturale, elementi paesaggistico-culturali di ineguagliabile fascino. Il percorso di gara, infatti, attraversa il Sito Archeologico di Alba Fucens, la colonia latina fondata dai Romani nel 304 a.C.. Una gara unica nel suo genere, quindi, che mai avrebbe potuto disputarsi senza il placet della “Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Chieti e Pescara”.
L’USA Sporting Club Avezzano, pertanto, desidera esprimere il proprio ringraziamento all’Istituto e, in particolare, ad Emanuela Ceccaroni – Funzionaria archeologa – e Petroni Fabrizio – Assistente alla fruizione, accoglienza e vigilanza – per la professionalità e sensibilità mostrata in questi mesi di duro lavoro.
La disponibilità della Soprintendenza e di tutti gli altri soggetti che hanno contributo al successo dell’Alba dei Marsi dimostra, ancora una volta, che “fare rete” è possibile e che la collaborazione costruttiva fra attori che combinano le proprie capacità e risorse può consentire di raggiungere quell’obiettivo comune – mai così importante dopo questa lunga crisi pandemica – di tutelare e far crescere il nostro splendido territorio.