Occorreva, a questa conca romana innata della Marsica, una ventata di aria fresca così. Come quando la primavera bussa alle porte delle case degli uomini, ricordando loro che, almeno per una volta all’anno, c’è lei che riporta il sorriso al mondo. Ammontano a 2 milioni e 500 mila euro i fondi che il Governo, attraverso un decreto firmato da proprio ieri dal Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, e dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, sta stanziando a favore di alcuni interventi infrastrutturali, relativi alla conservazione, manutenzione, restauro e valorizzazione di beni culturali, da attuare proprio in Abruzzo. Questa cifra, in realtà, fa parte di 120 milioni di euro totali che sono stati destinati dal Governo alle opere archeologiche sparse per l’Italia, ossia a tutti quei siti di maggior interesse storico, culturale e turistico, che, ad oggi, però, necessitano di qualche cura strutturale in più. Alba Fucens, ad esempio, non a caso, si doterà, a breve di un ‘vassoio d’argento’ tutto nuovo, per poter essere presentata degnamente e nella maniera migliore, al palato voglioso di novità dei visitatori, stranieri e non. «Occorreva un intervento del genere; – afferma il sindaco Giancarlo Porrini, di Massa D’Albe – da tantissimi anni, infatti, il Museo di Alba Fucens è rimasto chiuso al pubblico perché l’edificio è praticamente non curato e rovinato dal tempo. Adesso, grazie a questo stanziamento cospicuo di fondi, Alba, con il suo anfiteatro, tornerà a brillare di nuovo». Rovina, infatti, non dovrebbe mai essere un sinonimo di ‘cosa rovinata’.
Il Museo di Alba Fucens, quindi, dopo circa 8 anni di ‘sonno’ turistico, tornerà fruibile nuovamente. Esso è collocato proprio alle spalle della Chiesa di San Pietro, la quale si trova posizionata sul lato destro del sito archeologico stesso. Il Museo, al quale si accede attraverso un enorme portone di legno oppure attraverso una porta d’ingresso che ‘guarda’ ai Piani Palentini, è composto da un primo locale, dove si allestirà la stanza principale del Museo, da altre stanze aggiuntive, disposte al piano terra della struttura e da un secondo piano molto esteso, al quale ci si arriverà attraverso un sistema di scale interne. Ad oggi, quest’ultimo ospita alcuni uffici. L’impresa che si occuperà dei lavori di risistemazione del sito museale, è la ditta ‘Ar Arte e Restauro Srl’ di Padova, che ha preso in consegna le incombenze di rivalutazione il giorno 21 luglio scorso. Ad oggi, quindi, è già presente ad Alba Fucens il cantiere. Secondo un calcolo preciso, ci vorranno, in media, circa 421 giorni per portare a termine tutta l’opera di restauro, la quale consisterà maggiormente nella risistemazione dei locali interni del Museo. Grazie alla Legge di Stabilità 2016, infatti, sono divenuti una realtà di fatto, anche i fondi destinati al restauro delle opere architettoniche in Abruzzo. Un milione e 500 mila euro saranno destinati, di pari passo, all’area teramana, per il restauro e la valorizzazione del Teatro romano, mentre ad Alba Fucens è toccato un milione netto. Ieri, dopo la firma del decreto, è partita, quindi, anche nella nostra Regione, la macchina del turismo rivalutato: la cittadina romana di Alba Fucens andrà presto sotto i ferri della rivitalizzazione.
Il 26 agosto del 2017, quindi, Massa d’Albe potrà ben dire di avere un’ala di territorio assolutamente da standing ovation: questa, infatti, è la data di fine dei lavori di restauro. «Parte di questi fondi, – afferma ancora il primo cittadino, infine, – saranno destinati anche alla ristrutturazione delle gradinate dell’Anfiteatro romano di Alba, ad oggi in totale stato di deterioramento. Il sito archeologico ha davvero bisogno di una ristrutturazione generale come questa, la quale non lascia in disparte nemmeno un impianto di sorveglianza tutto nuovo e un impianto di illuminazione del Museo adeguato. Dovranno essere rielaborati, ad esempio, anche tutti gli arredi interni del sito museale, ad cominciare dalle vetrinette e dalle teche contenenti i reperti archeologici. Si ricomincia daccapo, quindi, e si riparte proprio dal dato culturale». I lavori dureranno un anno, o poco più. Alba Fucens, invece, dal canto suo, firma il decreto del futuro grazie alla voce preziosa del passato.
Foto di: www.albafucens.info