“La prima sfida è la internazionalizzazione, dobbiamo diventare internazionali, dobbiamo aprire dei corsi di studio in inglese, dobbiamo svecchiare dei corsi di studio, vedere quali sono le proposte che il territorio ci richiede, dobbiamo cambiare tantissime cose ma soprattutto una dimensione più internazionale è la sfida più importante che mi sono dato“.
Lo ha detto il rettore dell’università ‘D’Annunzio’ di Chieti Pescara, Liborio Stuppia, a margine della cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico, la prima che lo vede nelle vesti di rettore, svoltasi nel campus di Chieti alla presenza del ministro dell’università e della ricerca Anna Maria Bernini.
“Sarà un anno accademico importante – ha spiegato – perché abbiamo messo in opera tutta una serie di modifiche ad alcuni corsi di laurea, soprattutto Medicina, quindi dovrebbe essere un anno di grandi cambiamenti.E poi anche per la vita nel campus perché da maggio ogni venerdì sera ci saranno delle iniziative per gli studenti, quindi apriremo il campus di Chieti e poi anche quello di Pescara alle iniziative sociali e culturali dei ragazzi. La presenza del ministro Bernini è importante anche perché è la seconda volta che viene nel giro di pochi mesi, quindi non è un caso, chiaramente è il segno che in qualche modo apprezza che ci stiamo muovendo molto sulla stessa linea del ministero cioè di intervenire il più possibile per il diritto allo studio. Noi abbiamo stanziato un milione e mezzo per le borse di studio dei ragazzi e credo che ci sia apprezzamento per questa nostra attenzione al diritto allo studio”.
Alla domanda su come una università si rende attrattiva “intanto sulla qualità, bisogna creare un brand, bisogna che si sappia che iscriversi in una università permette poi di avere dei titoli qualificati, e poi si rende attrattiva con la vita universitaria – ha risposto il rettore: da questo punto di vita il campus di Chieti è avvantaggiato, su Pescara faremo molto velocemente delle cose per renderlo più agevole e quindi una delle cose più importanti è che la vita quotidiana sia bella però ci vuole anche qualità dello studio perché altrimenti è inutile”.