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All’Aquila strumento di ultima generazione per la diagnosi dei tumori polmonari

Nei giorni scorsi, il reparto ha guadagnato visibilità internazionale con la partecipazione al congresso europeo di Amsterdam.

Uno strumento di ultima generazione per alzare la qualità della diagnosi dei tumori polmonari ed eseguire biopsie riducendo il rischio di complicanze. Il reparto di Pneumologia e Utir (unità terapia intensiva respiratoria) dell’ospedale di L’Aquila, diretto dal dottor Gian Luca Primomo, a partire da giovedì prossimo potrà utilizzare il broncoscopio Ebus, macchinario di ultima generazione dotato di una microsonda ecografica che permette la visualizzazione e la biopsia guidata dei bronchi.

Lo strumento consente di assicurare diagnosi di grande accuratezza dei tumori polmonari e di definire con precisione l’estensione della neoplasia attraverso l’individuazione dello stadio della malattia. Un vero e proprio salto di qualità nell’assistenza che, grazie a diagnosi minuziose, contribuirà a individuare migliori trattamenti e percorsi di cure.

Il vantaggio del broncoscopio Ebus, rispetto ai macchinari ordinari, è quello di poter effettuare biopsie visualizzate (prelievo di tessuti a fini della diagnosi), permettendo così allo specialista di seguire con le immagini tutte le fasi dell’operazione. A questa modalità operativa si aggiunge la possibilità di stabilire con precisione lo stato del tumore polmonare al fine di disporre di un quadro complessivo di valutazione per intervenire con terapia e trattamento.

La disponibilità del moderno macchinario segna un momento importante perché rappresenta il primo passo verso la creazione di una pneumologia interventistica con un livello di complessità maggiore.

Intanto, nei giorni scorsi, il reparto Pneumologia e Utir del San Salvatore ha partecipato al congresso europeo della disciplina di Amsterdam, che si è tenuto dal 27 settembre al primo ottobre, con due studi sulle biopsie. A illustrare i lavori, in rappresentanza dell’intera équipe, sono stati due medici dell’unità operativa, Maria Angela Licata e Marco Di Perna.

“La presenza del reparto al congresso europeo”, dichiara Primomo, “oltre a rappresentare un motivo di legittima soddisfazione, consente di guadagnare una visibilità internazionale che costituisce uno stimolo a proseguire sulla strada della ricerca e più, in generale, nelle attività di assistenza degli utenti”

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