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Allarme cinghiali nella provincia: selecontrollori in azione

[KGVID poster=”http://www.infomedianews.it/wp-content/uploads/2016/09/CinghialiProvincia_thumb69.jpg” width=”640″ height=”360″]http://www.infomedianews.it/video/CinghialiProvincia.mp4[/KGVID] Si ripetono gli allarmi lanciati dai coltivatori e dai sindaci dei territori per l’aumento esponenziale dei cinghiali, causa di ingenti danni alle colture e pericoli per gli automobilisti. Solo qualche giorno fa, nel teatino, una giovane donna ha perso la vita nell’incidente causato  dall’irruzione di alcuni di questi animali sulla carreggiata. La risposta della Provincia è il selecontrollo, l’abbattimento di un numero predeterminato di capi, secondo il piano redatto dalla Polizia provinciale e approvato dall’ISPRA  – l’ Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale -attuato dagli agenti in cooperazione con i selecontrollori, operatori formati attraverso corsi specifici. La formazione per gli operatori impegnati nel selecontrollo viene curata dagli ATC – Ambiti Territoriali di Caccia – e include nozioni che vanno dalla biologia all’etologia, alla giurisprudenza in materia.

«Bisogna distinguere il selecontrollo dalla caccia di selezione – spiega Giacomo Di Domenico, presidente dell’ATC AvezzanoIl controllo di alcune specie, come quella di questi ungulati, la cui popolazione è cresciuta tanto da rappresentare in certe zone un vero flagello per le colture e un serio rischio per le persone, è fondamentale, ed è operato nel pieno rispetto del territorio e rigorosamente secondo le indicazioni dell’ISPRA». Con le operazioni, che per l’abbattimento prevedono il posizionamento di agenti e selecontrollori nelle zone di pascolo dei cinghiali, precedentemente mappate e segnalate, si riaccendono le polemiche da parte del mondo ambientalista che invoca altri tipi di controllo della popolazione dei cinghiali. Al riguardo taglia corto il capitano della polizia provinciale Antonio Del Boccio: «In un territorio tanto vasto non è pensabile impiantare recinti elettrificati e la cattura con gabbie dovrebbe poi prevedere un sistema per la post cattura che ad oggi ritengo non sia attuabile. Con il selecontrollo abbiamo risparmiato centinaia di migliaia di euro, con la riduzione dei rischi per gli automobilisti»

 

 

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