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Allarme Vaccini in Abruzzo, ma “Marsilio pensa a fare l’influencer”

Paolucci e Blasioli su vaccini antiinfluenzali in Regione: “Marsilio non sente il forte grido di allarme dal territorio rimasto senza scorte e approvvigionamenti”.

Tante parole e pochi fatti ha prodotto l’esecutivo regionale sul fronte della prevenzione dell’influenza: dopo aver sostenuto che la campagna dei vaccini antinfluenzali era iniziata in anticipo, nonostante i ritardi e l’approssimazione con cui solo tra fine luglio e fine agosto ha istruito indirizzi e stabilito le dosi basandole fra l’altro sul 2019 e non sui picchi pandemici del 2020, il territorio è rimasto sprovvisto delle dosi, come da mesi stiamo gridando e gli abruzzesi sono fanalino di coda anche nelle attese”, denunciano il capogruppo PD Silvio Paolucci e il consigliere Pd Antonio Blasioli.

Confusione e improvvisazione regnano sempre più sovrane in Regione, lamentano i consiglieri di Opposizione: “Marsilio pensa solo alla visibilità informando gli abruzzesi sulle sue comparsate televisive, attaccando il governo, e utilizzando i canali istituzionali della Regione, ma facendo poco o niente per ottenere le scorte dei vaccini, o procedendo con una lentezza non solo esasperante per quanti sono rimasti senza, pur essendo soggetti a rischio, ma rilevata anche da indagini nazionali. I numeri delle statistiche di Cittadinanzattiva sull’approvvigionamento dei vaccini parlano chiaro, la rilevazione colloca l’Abruzzo fra le Regioni più in ritardo del Paese sulle procedure, tanto che ha chiuso il 12 ottobre alcune gare. (nel link l’indagine completa:

https://www.cittadinanzattiva.it/comunicati/salute/13598-indagine-civica-di-cittadinanzattiva-sull-approvvigionamento-da-parte-della-regione-delle-dosi-di-vaccino-antinfluenzale-solo-10-regioni-rispondono.html .)

Di certo, nella realtà all’inizio di settembre l’Aric con la determina numero 154 del 02/09/2020 ci dice che si è proceduto all’aggiudicazione della gara per l’acquisizione del vaccino influenzale tetravalente virus Split (frammentato) inattivato (qiv – dai sei mesi di vita) per il quantitativo pari al 50% rispetto al fabbisogno indicato dalle Asl per un numero di dosi pari a 124.000 rispetto alle 248.000 richieste. Siamo a novembre e l’Abruzzo è talmente in ritardo, che non c’è certezza nemmeno sui fabbisogni richiesti in più dalle Asl, che peraltro dal 31 agosto sono aumentati di 92.300 dosi, malgrado in un primo momento avessero confermato le dosi del 2019.

Piuttosto che un presidente-influencer, ne serve uno presente sulle esigenze della regione che amministra, capace di risolvere i problemi, stabilire priorità, fare in modo che la salute sia davvero un diritto di tutti, soprattutto delle persone più vulnerabili, che sono quelle destinatarie di vaccini non ancora pervenuti. Se tutto ciò accade ed è documentato da chi vive la trincea ogni giorno, parliamo della medicina di base e dei servizi territoriali, dimostra che Marsilio e la Giunta non si leggono neppure i provvedimenti urgenti che firmano e di cui si vantano nei loro deliri autocelebrativi. Forse perché sono troppo occupati ad apparire, che ad essere efficienti”.

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