“Dispiace dover intervenire per contestare affermazioni del tutto strumentali e pretestuose da parte di chi continua a far finta di non capire. Le criticità connesse al servizio di continuità assistenziale dell’Alto Sangro rappresentano una problematica legata alle note difficoltà nel reclutamento di personale medico che, come noto a tutti, rappresenta un problema diffuso in tutto il territorio nazionale”.
E’ quanto dichiara la Direzione Sanitaria Aziendale in riferimento alle dichiarazioni apparse sulla stampa e che riguardano il servizio di guardia medica.
“Basta leggere – continua la Direzione Sanitaria – i titoli che appaiono quotidianamente sui giornali delle altre regioni: ”Guardia medica, deserto a Parma il bando per 53 posti” e ancora “Regione Umbria vanno coperti 7 posti ma bandi sempre deserti”, e si potrebbe continuare indipendentemente dal colore politico delle diverse regioni”.
“In realtà, la Direzione Aziendale sul problema ha profuso ogni sforzo per garantire continuità assistenziale al servizio della guardia medica delle aree interne. Già agli inizi dello scorso anno, erano stati pubblicati i 53 incarichi vacanti per le sedi di assistenza primaria ad attività oraria, note come guardia medica. Per le tre sedi di Pescasseroli, Pescocostanzo e Castel di Sangro, dei 12 medici necessari per coprire i turni risulta in servizio un solo titolare e il resto dei turni vengono affidati a incarichi provvisori, per cui a Pescasseroli risultano quattro incarichi vacanti, tre incarichi vacanti a Pescocostanzo e tre incarichi vacanti a Castel di Sangro. Le procedure di reclutamento per la copertura dei turni sono costantemente aperti, prova ne è che è stata acquisita, in questi giorni, la disponibilità da parte di un medico alla copertura, a decorrere dal 1 febbraio, di 10 turni presso la sede di Pescocostanzo. Inoltre, per sopperire alle esigenze assistenziali delle comunità di questa area territoriale, dal 1 gennaio la Direzione Aziendale ha attivato una postazione di 118 medicalizzata per le ore notturne con sede a Pescocostanzo. In ultimo, – conclude la Direzione Sanitaria – come esperito in altre realtà regionali, è stata richiesta alle autorità militari competenti la disponibilità di medici militari per un eventuale convenzionamento, nel rispetto della normativa nazionale prevista dall’Accordo Collettivo Nazionale del 28 aprile 2022, di cui chi fa affermazioni fuorvianti, evidentemente ignora l’esistenza”.
Comunicato stampa