La stagione estiva volge al termine e mai come quest’anno il tema della plastica a mare è stato posto all’attenzione dell’opinione pubblica. La presenza di plastica negli Oceani è infatti ormai del tutto fuori controllo: ogni anno 8 milioni di tonnellate finiscono nei mari del mondo. Il 95% dei rifiuti del Mar Mediterraneo è composto da plastica, con impatti devastanti. Ben 134 delle specie presenti nel Mare Nostrum sono vittime di ingestione da plastica: tra queste tutte le specie di tartaruga marina che scambiano i sacchetti per prede. Ma non è solo un problema per la fauna. La plastica, infatti, frammentandosi in granuli, viene ingerita dai pesci e finisce nella catena alimentare che spesso ha al vertice l’uomo: in pratica finiamo per mangiarci la plastica che buttiamo.
Di fronte a questa situazione il WWF Italia ha lanciato in questi giorni una petizione on-line chiedendo ai cittadini di far sentire la propria voce. La petizione può essere firmata sul sito del Wwf. «L’inquinamento da plastica è un problema globale causato dall’eccessivo consumo e da una cattiva o mancata gestione dei rifiuti», dichiara Luciano Di Tizio, delegato WWF Abruzzo. «All’inizio dell’estate a Pescara con la mostra Il mare del futuro? abbiamo fatto vedere tutto il materiale che si trova sulla nostra costa e che i volontari del WWF continuamente raccolgono. È sciocco e irresponsabile pensare di poterci liberare di oggetti destinati a durare per molti decenni, buttandoli via dopo averli utilizzati per pochi minuti. Ricordiamoci sempre che quello che buttiamo a mare, il mare prima o poi ce lo restituisce!».
Fonte: Asipress
Foto di: nonsprecare.it