Il dato definitivo alle 23 di ieri dell’affluenza alle elezioni comunali in Abruzzo è del 50,21%, in forte calo, del 14,6%, rispetto alle precedenti elezioni di cinque anni fa, quando alla stessa ora del 64,84%.
Nei comuni al voto in Italia l’affluenza è del 46,39% rispetto al 59,89% della precedente tornata elettorale, con una flessione del 13,5%.
Insomma, anche la scelta del sindaco, un tempo molto sentita e partecipata, oggi fa i conti con una forte disaffezione da parte dell’elettorato.
In media nei comuni al voto in provincia di Chieti si è passati al 44,73% rispetto al 58,74% della precedente tornata, in provincia dell’Aquila al 58,04% rispetto al 67,99%, in provincia di Pescara al 48,30% rispetto al 63,89%, in provincia di Teramo al 50,39 rispetto al 65,40%
Per quanto riguarda i comuni più popolosi al voto in Abruzzo: a Teramo si è scesi al 50,47% rispetto al 65,33%, a Silvi al 45,28% rispetto al 60,84%, ad Alba Adriatica al 48,90% rispetto al 62,53%.
In Abruzzo l’affluenza più alta, pari al 66,24%, si è registrata a San Benedetto dei Marsi, in provincia dell’Aquila, la più bassa a Roccamorice, in provincia di Pescara, del 21,3%.
Si dovrà vedere se ci sarà un recupero, quando le urne rimarranno aperte dalle 7 alle 15.
In Abruzzo sono già due i sindaci eletti, che non avevano avversari e dovevano solo superare il quorum del 50%: a Castellafiume resta sindaco Giuseppina Perozzi, con percentuale dei votanti al 65,76% e a Controguerra (54,50%), Franco Carletta.
In Abruzzo, le elezioni comunali sono previste in 31 comuni, con 65 candidati sindaci e 1.264 aspiranti consiglieri ai nastri di partenza, e 160 mila cittadini elettori coinvolti.
Le sfide clou sono senz’altro quelle di Teramo, oltre 51mila abitanti, e Silvi, oltre 15mila, gli unici due comuni in cui è previsto il ballottaggio, il 28 e 29 maggio, se uno dei candidati a sindaco non otterrà almeno il 50 per cento più uno dei voti al primo turno.