Mettere fine al disordine nella gestione dei casi positivi nelle scuole, inserire i tamponi dei laboratori privati, anche rapidi, nel sistema diagnostico pubblico, avviare subito i test antigenici nelle scuole, potenziare il servizio di prevenzione delle Asl, rivedere i protocolli per le scuole individuando un protocollo unico regionale. Lo chiede il presidente di Anci Abruzzo, Gianguido D’Alberto, sindaco di Teramo, denunciando l’immobilismo della Regione Abruzzo.
“La gravissima inerzia delle competenti autorità sanitarie regionali si riscontra nella paralisi degli istituti scolastici – afferma D’Alberto – Torniamo a chiedere che si attivi anche l’Ufficio Scolastico Regionale, è la priorità assoluta”. D’Alberto torna sulla necessità di mettere a sistema i tamponi privati con quelli effettuati dal pubblico.
“Non è stato fatto nulla – continua il presidente Anci Abruzzo – nonostante l’Istituto Superiore di Sanità e il ministero della Salute, con nota del 23 ottobre 2020, obblighino le Regioni a individuare i laboratori privati aggiuntivi da autorizzare a effettuare i test i cui dati devono essere riportati ai servizi di prevenzione Asl ‘per evitare ripetizioni di test’ e consentire ‘un allineamento fra risultati dei test ad azioni di sanità pubblica da parte delle Asl”. Soprattutto per la comunità scolastica, aggiunge, “è tempo di ricorrere ai test antigenici rapidi che forniscono i risultati in meno di mezz’ora, sono eseguibili in modo delocalizzato e consentono, se c’è link epidemiologico, di accelerare le misure previste”.
La rapidità del risultato, prosegue il presidente di Anci Abruzzo, “permette un veloce monitoraggio di eventuali contagi e il conseguente isolamento del contagiato, limitando efficacemente la diffusione dell’infezione. Il rischio di risultati falsi negativi può essere accettabile in quanto bilanciato dalla velocità di risposta nel percorso di controllo delle infezioni e dalla possibilità di ripetere il test se ritenuto opportuno”.