È ancora Donato Capece il presidente dell’Associazione Nazionale Polizia Penitenziaria. La riconferma da parte del IV congresso nazionale dei 65 delegati dell’ANPPE è avvenuta questo pomeriggio in una struttura alberghiera del comune di Montesilvano, in provincia di Pescara. Il consesso ha offerto l’occasione a Capece di tracciare un bilancio delle attività, ma anche di parlare delle prospettive per il futuro e delle iniziative che accomunano le sessante Sezioni dell’Associazione sparse su tutto il territorio nazionale.
“I nostri obiettivi restano quelli della solidarietà e del volontariato nelle realtà locali – spiega Capece – al proposito, stiamo lavorando con l’Associazione nazionale dei comuni d’Italia. Il tema della solidarietà intesa come desiderio che la società superi le diseguaglianze e si costruisca e/o potenzi una collettività sociale consapevole, è parte del nostro stesso DNA, sia come Poliziotti Penitenziari, sia come cittadini italiani. Riteniamo, infatti, che l’impegno sociale volontario del maggior numero possibile di cittadini è indispensabile per costruire e rafforzare una società dell’inclusione che si sovrapponga e superi quella dell’esclusione. Perché escludere significa porre le condizioni per l’emergere del disagio e, come suo corollario, della devianza”.
Molte Sezioni dell’ANPPE hanno avviato raccolte fondi da inviare in Ucraina, in collaborazione con il personale di Polizia Penitenziaria in servizio, durante i mesi della guerra. L’Associazione si è fatta promotrice, in moltissime città italiane, interventi di solidarietà ed aiuto verso i meno fortunati, come durante il terribile periodo di pandemia da Covid-19, quando sono state acquistate e donate migliaia e migliaia di mascherine, guanti ed altri dispositivi di protezione destinati non solo ai poliziotti penitenziari ma anche per il personale medico e socio sanitari di Ospedali e strutture residenziale sanitarie assistenziale (RSA). I soci dell’ANPPE hanno anche partecipato ad interventi di Protezione civile in occasioni di gravi eventi calamità naturali – terremoti, alluvioni, etc. – che si sono verificate sul territorio nazionale (Abruzzo, Lazio, Marche, Emilia-Romagna, Triveneto, Liguria, etc.). Capece ha anche ricordato che “i soci dell’ANPPE forniscono, in molte città d’Italia, il loro contributo ai vari Uffici giudiziari, come ad esempio gli Uffici addetti alle misure di sicurezza. Coloro che, in servizio, sono stati impiegati, con funzioni di comando e mansioni esecutive, presso gli Uffici Matricola delle carceri, si sono liberamente messi a disposizione dei responsabili dei vari Uffici per l’inserimento dei dati delle centinaia e centinaia di pratiche giacenti. Un contributo fondamentale, come quello dei soci che offrono il loro supporto nei varchi di accesso ai Palazzi di Giustizia, nella vigilanza di parchi e giardini pubblici e di accesso alle strutture scolastiche”.
Capece ha evidenziato che tra gli impegni statutari dell’Associazione vi è anche quello di conservare la memoria storica del Corpo e dei suoi Caduti. Varie Sezioni sul territorio, tra le quali quella di Padova, hanno organizzato Musei dei Ricordi della Polizia Penitenziaria, nei quali è contenuta una parte del patrimonio storico del Corpo di Polizia Penitenziaria, un “tesoretto” composto da armi, uniformi, cimeli, documenti, miniature, quadri, sculture, bandiere e medaglieri. “Con l’inaugurazione dei Musei dei Ricordi, l’Associazione vuole testimoniare la simbiosi perfetta fra la cittadinanza e le donne e gli uomini del Corpo di Polizia Penitenziaria in servizio negli Istituti e servizi della Nazione, che da generazioni garantiscono ai cittadini la sicurezza e la difesa delle prerogative del vivere civile pur nel difficile e complicato contesto penitenziario. I musei sono luoghi che vogliono ricordare ed esaltare questo rapporto particolare e molto profondo fra le varie città d’Italia e la Polizia Penitenziaria”, ha concluso.
Nella “squadra” dell’ANPPE che affiancherà Capece per i prossimi anni spicca il nome del Generale di Brigata Mauro d’Amico, abruzzese d.o.c., originario di Morino (AQ), che ha ricoperto numerosi prestigiosi incarichi istituzionali nel Corpo e che fino a pochi mesi fa era il Direttore del Gruppo Operativo Mobile GOM della Polizia Penitenziaria. Così d’Amico ha commentato la sua elezione: “mi onora ben oltre la semplice gratificazione personale. Infatti, in questo momento storico, vedo l’Associazione come un solido ponte sul quale far incamminare uomini e idee, per il passaggio dal vecchio al nuovo e con tanti di noi provenienti dal glorioso Corpo degli Agenti di Custodia. E, pur tuttavia, ciò non significa fossilizzarsi nei ricordi, ma piuttosto aver fiducia nel futuro e guardare ad esso con la voglia di tramandare quella tradizione e quell’esperienza da cui i giovani possano trarre spunti di confronto e di riflessione. In un mondo in cui tutto si consuma in un mordi e fuggi, tenere alti i valori ricordando il passato in prospettiva di migliorare il presente e il futuro, appare come un doveroso obbligo verso noi stessi, verso coloro che ci hanno preceduto e verso coloro che verranno”.
Nella mattinata di domani, mercoledì 24 maggio 2023, alla presenza delle Autorità civili, militari e religiose, si celebrerà a Pescara l’VIII raduno nazionale dell’Associazione Nazionale Polizia Penitenziaria, che coincide anche con il venticinquesimo anniversario di vita dell’Associazione. Atteso l’arrivo a Pescara di cinquecento poliziotti penitenziari in congedo e dei rispettivi familiari, non solo dalle Regioni del Centro ma da tutta Italia. Il programma della cerimonia pubblica di mercoledì prevede, alle ore 9, ammassamento dei Soci e dei Gonfaloni delle varie Sezioni ANPPE in piazza Sacro Cuore. Seguirà l’Alza Bandiera presso il Monumento ai Caduti con la deposizione di una corona e, quindi, avrà avvio la sfilata che terminerà in piazza della Rinascita. Verranno quindi consegnati targhe ed attestati di benemerenza ai Soci.