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Antierosione: scogliere ad Alba e Villa Rosa

I lavori in questione sono quelli dei primi due lotti della grande opera di difesa della costa

Tutto pronto per le operazioni preliminari di realizzazione delle nuove scogliere parallele anti-erosione davanti alle spiagge di Alba Adriatica e Villa Rosa, frazione di Martinsicuro (Teramo).

Nel periodo dal 17 giugno al 5 luglio, si legge sull’Ansa, l’esecuzione ricognizione archeologica subacquea da parte di una ditta specializzata: si tratta di una delle attività necessarie per consentire poi l’arrivo della chiatta che collocherà i massi.Nel frattempo, è attesa per i prossimi giorni la pubblicazione dei bandi di gara per l’affidamento dei lavori veri e propri. Resta in ballo l’ipotesi che la realizzazione delle nuove scogliere possa avvenire in piena estate, come richiesto alla Regione Abruzzo da gran parte degli operatori balneari danneggiati dall’erosione.

I lavori in questione sono quelli dei primi due lotti della grande opera di difesa della costa dell’unità fisiografica da Martinsicuro a Giulianova, che riguardano in particolare Villa Rosa sud e Alba Adriatica nord. In mezzo c’è la foce del torrente Vibrata, che sarà ridisegnata con la realizzazione di una sorta di armatura con due pennelli a continuazione in mare degli argini, utili nelle intenzioni anche per difendere le località dai detriti e dagli eventuali inquinanti provenienti dal corso d’acqua. Le scogliere parallele, invece, saranno collocate a una distanza di 150 metri dalla riva, in porzioni lunghe 80 metri e separate tra loro da varchi di 25 metri. I massi emergeranno fuori dall’acqua per un metro e mezzo.

Nelle ultime settimane l’attività della Regione è stata frenetica e non solo sul fronte della progettazione dell’opera e della predisposizione delle gare d’appalto: è lungo l’elenco delle richieste avanzate per ottenere i pareri necessari e i nulla osta da tutti gli enti interessati, ma ci sono stati anche gli affidamenti delle valutazioni di rischio bellico (in caso di presenza di residuati nei tratti di mare interessati dall’opera) e, appunto, della ricognizione archeologica subacquea. Restano alcune questioni da risolvere – a partire dall’approvvigionamento dei massi – che saranno affrontate dopo l’affidamento dei lavori. Questo, mentre si attendono anche sviluppi nelle pratiche per le opere successive di realizzazione delle scogliere negli altri tratti di mari dell’unità fisiografica nord teramana.

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