[KGVID poster=”http://www.infomedianews.it/wp-content/uploads/2016/08/IntPadellaro_thumb72.jpg” width=”640″ height=”360″]http://www.infomedianews.it/video/IntPadellaro.mp4[/KGVID] A Tagliacozzo, intervista a tu per tu con la firma prestigiosa e fondante de ‘Il Fatto Quotidiano’, Antonio Padellaro, occhio, bocca e penna critica, ma mai pedante della società contemporanea. Giornalista, saggista, spirito dalla verve effervescente, il sorriso di Padellaro è uno di quelli che non si dimentica e che cresce con la crescita dei sorrisi consapevoli della collettività presente. Nato a Roma nel 1946 ed istruito dai Gesuiti quand’era appena un bimbo, la sua formazione giovanile lo ha condotto a non ergersi mai a punta di diamante del contesto, ma sempre ad osservatore attento dei fatti e degli accadimenti circostanti.
Perché solo chi guarda ed ascolta bene un fatto, sa poi raccontarlo altrettanto bene. Il Festival della Comunicazione della Marsica di quest’anno, quarta edizione, in quel di Tagliacozzo nel proponimento della sua seconda giornata, ha riscosso un successo enorme non solo fra gli ‘addetti ai lavori’, ma anche fra i neofiti di questa professione e passione. Firme prestigiose come quella di Padellaro non hanno disdegnato il confronto con gli spettatori. Nel mondo del giornalismo attuale, sembra attendersi sempre un cambiamento, una sorta di meta in continua crescita ed evoluzione con sé stessa e per sé stessa, come se il traguardo fosse sempre fatto di cartapesta e mai di calcestruzzo.
Nel febbraio del 2015, a cinque anni dalla fondazione, Padellaro ha lasciato la direzione de ‘Il Fatto Quotidiano’ al giornalista Marco Travaglio, già condirettore di questo stesso, prima di allora. In quell’occasione, Padellaro ha assunto la carica di presidente della Società Editoriale, pur continuando, comunque, a rimanere sempre editorialista del giornale, unico su panorama nazionale, che sembra, ad oggi, non avere paura di nulla, timore di nessuno e reverenza per alcuno. Ma solo ed unicamente fede nel progresso e nel senso di indipendenza coscienziosa dei lettori che sorreggono la carta, l’on-line e l’informazione stricto sensu.