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Apre all’Aquila Centro Aiuto alla Vita

Sostegno alla maternità, contrasto violenza contro le donne e conflittualità genitoriale

Apre all’Aquila, in tempi brevi, una sede operativa del Centro Aiuto alla Vita (Cav) Ospedale Buzzi, già attivo su scala nazionale, per sostenere le donne in difficoltà a causa di una gravidanza inattesa o indesiderata, seguendole fino al parto e nel periodo di prima infanzia del neonato, e per prevenire e contrastare maltrattamenti e violenze domestiche, sostenere la famiglia nel disagio sociale, nella relazione di coppia: conflittualità genitoriale intermediazione e assistenza, tutela dei minori.

Il primo passo del progetto finalizzato all’insediamento nel capoluogo regionale di un centro che ruota intorno alla famiglia, la maternità e la tutela delle donne, è maturato oggi in un incontro a cui hanno preso parte il presidente nazionale del Centro all’Aiuto della Vita, Tiziana Demma, premio internazionale Book of Peace 2020 per l’impegno sociale e la dottoressa Enrica Liaci, responsabile Cav Abruzzo per L’Aquila, alla presenza dell’ingegnere Michele Suriani, funzionario del Comune dell’Aquila e candidato nella lista della Lega alle elezioni amministrative del prossimo 12 giugno, che ha sposato l’iniziativa. Suriani è anche a capo del dipartimento regionale Infrastrutture e Pnrr del Carroccio.

Il Centro Aiuto alla Vita (Cav) Ospedale Buzzi, è un’associazione senza fini di lucro, nata nel 2012 per opera della dottoressa Paola Persico, nell’ospedale dei bambini “Vittore Buzzi” di Milano, per rispondere in modo concreto alle necessità delle donne che vivono una gravidanza difficile o inattesa. Il tutto attraverso una pluralità di azioni, scandite in un prima fase di ascolto e assistenza psicologica, per poi dispiegarsi nell’assistenza sociale, con contributi economici, fornitura di pannolini e latte, corredini e attrezzature varie per la prima infanzia, nonché tutela delle donne che subiscono violenza, e assistenza legale gratuita. L’attività del CAV prevede anche supporto alla Famiglia che riversa nel disagio e sostegno ai papà separati.

“Il Cav – spiega Demma -, è riuscito a far nascere più di 1.600 bambini negli anni della sua attività, seguendo e assistendo le famiglie, collaborando con ospedali e consultori. La sua mission è infatti quella di sostenere le donne in difficoltà a causa di una gravidanza inattesa o indesiderata, le segue fino alla nascita del bimbo e nel periodo di prima infanzia del neonato. Desideriamo proporre un’alternativa alle donne con gravidanze complesse, senza mai giudicarle e ripristinare ove è possibile la famiglia recuperando il rapporto genitoriale”.

Aggiunge Enrica Liaci, che di professione è psicologa: “Nel caso in cui una donna decida di interrompere la gravidanza offriamo comunque un supporto psicologico professionale. L’attività del CAV si dispiega poi nel sostegno sociale ed economico alla famiglia, nell’assistenza alle coppie, nel supporto alla genitorialità e mediazione per la conflittualità, ed ancora nell’assistenza e supporto alle donne e minori, vittime di abusi e violenze. Momento fondamentale è quello dei colloqui, necessari a far emergere problematiche e paure, e se la donna subisce violenze domestiche o pressioni psicologiche”.

Commenta Suriani: “La profonda crisi che sta attraversando la famiglia nella sua complessità relazionale, sociale ed economica, ci impone di agire nell’immediatezza con un percorso mirato, multidisciplinare e in rete. Anche un Cav pienamente operativo e con alte professionalità a disposizione, è dirimente per una città come L’Aquila, che si è risollevata con forza e coraggio dopo il terremoto del 2009, ed ora deve guardare con fiducia al futuro ed alle nuove generazioni”.

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