L’Agenzia regionale per le attività produttive (Arap) chiude l’esercizio 2023 con un risultato positivo di oltre 740 mila euro, continuando nella complessa opera del risanamento, alla luce della gestione della gravosa situazione debitoria ereditata nel 2019, e dell’ intensificazione dell’attività per una ulteriore crescita dei vari asset: è quanto emerge dall’ultimo esame informale che il Consiglio di amministrazione ha fatto in attesa dell’approvazione definitiva del bilancio dell’ente prevista per oggi.
Si tratta del quarto risultato positivo della gestione dell’attuale organo di indirizzo politico composto dal presidente, Giuseppe Savini, dalla vicepresidente, Maria Assunta Iommi, e dal consigliere Gianni Cordisco.
I risultati positivi sono frutto dell’incremento delle entrate ordinarie, nel campo della depurazione, fornitura e idriche e canoni manutentivi, e dall’importante sforzo che il CdA ha fatto per alienare importanti asset immobiliari a favore di diverse e rilevanti realtà imprenditoriali.
Ciò ha portato ossigeno alle casse di ARAP, ma ha consentito produttivi insediamenti industriali: basti ricordare l’operazione Amazon a San Salvo che ha portato all’insediamento di un polo logistico da diverse decine di milioni di euro di investimento e con oltre mille nuovi occupati.
“Se non avessimo ereditato debiti ante 2019 – ha esordito il Presidente del CdA, Giuseppe Savini, illustrando i dati – avremmo realizzato dal 2020 ad oggi utili complessivi nel quinquennio per 13,5 milioni di euro, con una media dal 2019 di circa 2,7 milioni l’anno. Ciò non è stato possibile perché, nello stesso periodo, abbiamo dovuto far fronte al pagamento di 14,5 milioni di euro di debiti derivanti da impegni o situazioni venute in essere prima del 2019 e quindi non riconducibili alla gestione attuale”.
Nonostante ciò, la posizione debitoria complessiva, al netto delle poste Masterplan e delle partite infragruppo (che sono debiti contabili figurativi), ha visto una riduzione di circa il 10% nell’arco del mandato.
Sono da sottolineare le riduzioni dei debiti da espropri, contenziosi e fornitori, oltre che la riduzione dei debiti bancari. Tali segnali positivi, però, sono parzialmente annebbiati dalla crescita dell’esposizione tributaria, avendo dovuto far fronte al monte debitorio ereditato e maturato addirittura a partire dal 2017.
“Nonostante le difficoltà – specifica il presidente Savini – abbiamo la certezza che nel breve/medio periodo si possa dare una decisa sterzata andando convintamente nella direzione del risanamento. Questo percorso, delineato dal Piano Industriale già inviato agli organi regionali e adottato ad inizio mandato, si compirà con la realizzazione degli impianti di produzione di energia rinnovabile attraverso ARAP Energia (previsto un fatturato di oltre 20 milioni di euro dal 2026) e con la privatizzazione della quota di minoranza di ARAP Servizi. Il C.d.A. che persegue tale via con assoluta convinzione, manterrà informati in tempo reale Assessorato di riferimento, Giunta regionale e Consiglio su tutti i passaggi delle operazioni in essere e future, con la convinzione che tali operazioni possano apportare i loro benefici già a partire dalla chiusura dell’esercizio 2025 con un risultato atteso di circa 2 milioni di utili, fino ad arrivare agli 8,5 milioni dell’esercizio 2028: questo consentirà non solo un risanamento definitivo dell’Ente, ma permetterà ad ARAP di tornare in modo efficiente a fornire servizi primari alle imprese come la manutenzione dei nuclei, la fornitura di acqua industriale, la depurazione, accanto ai servizi innovativi digitali, l’energia e la formazione professionale”.
Accanto al risanamento e alle azioni poste in essere per rilanciare ARAP, il prossimo futuro vedrà realizzarsi un piano complessivo di manutenzione straordinaria dei Nuclei Industriali per circa 20 milioni di euro (FSC 21/27), uno di ristrutturazione e ammodernamento degli impianti di trattamento acque e depurazioni per 10 milioni (FSC 21/27).
Centrale sarà il ruolo di ARAP nel sistema di ammodernamento infrastrutturale dell’Abruzzo: dei circa 1,25 miliardi dell’Accordo di Coesione, ARAP dovrà realizzare opere per circa 300 milioni (Porti di Pescara e Ortona, Rete Irrigua del Fucino le principali).
Proprio la costituzione di ARAP Energia, e la proposta cessione della quota di minoranza di ARAP Servizi, assi portanti del Piano Industriale, vanno nella direzione di migliorare la competitività e fare un salto di qualità sul tema della gestione degli impianti di trattamento acque industriali e di depurazione per tutte le imprese abruzzesi.
“Il futuro di ARAP – prosegue Savini – sarà roseo a condizione di compiere, nel suo insieme, gli importanti interventi già programmati e previsti nel Piano e, per far questo, basterà che la Regione con convinzione conduca per mano l’Ente e lo supporti nella fase attuativa ancora da realizzare, consentendo l’attuazione di innovare profondamente il ruolo dell’Ente, attraverso il presidio negli ambiti dell’energia, della formazione, della internazionalizzazione”.
“Mi corre l’obbligo di ringraziare – conclude il Presidente Savini – a nome personale e dell’intero CdA tutti i dipendenti ARAP per l’impegno profuso in questi anni. Un convinto ringraziamento personale va agli assessori, ai consiglieri regionali ed al presidente Sospiri, ed in particolare al presidente Marsilio che ci ha sempre supportati nelle azioni di interesse di ARAP e nella definizione del Piano Industriale aziendale”.