“Il territorio dell’Alto Sangro, ancora una volta ed in piena stagione estiva, si trova senza il medico del 118. E ciò, nonostante le rassicurazioni e gli impegni presi, anch’essi, ancora una volta, puntualmente disattesi. Questa grave criticità, che ormai si protrae da anni, compromette il diritto alla salute di tutti i cittadini e le cittadine, siano essi residenti nei comuni del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise e/ o turiste e turisti”. Lo dicono a chiare lettere in una nota il Segretario CGIL dell’Aquila, Francesco Marrelli, il Comitato Cittadini e Territorio Ponte del Giovenco guidato da Silvano Di Pirro e il referente dell’Osservatorio della Sanità in Alto Sangro, Erminio Colantoni.
Sottolineano nella nota inviata alla stampa: “La carenza di personale sanitario e la conseguente demedicalizzazione dell’ambulanza del 118 accentuano l’isolamento dei Comuni delle nostre aree interne, considerato che le postazioni del 118, in molti Comuni Montani, rappresentano l’unico presidio sanitario dell’emergenza/urgenza, che, per l’effetto, avrebbe dovuto essere rafforzato dalla ASL1 che, invece, è rimasta inerte. Ancora una volta, quindi, cittadine e cittadini, turiste e turisti dell’Alto Sangro si trovano deprivati dei servizi sanitari essenziali, con sentimenti diffusi di sconcerto, rabbia e precarietà, in un territorio che, invece, come spesso evidenziato, proprio per le sue caratteristiche, avrebbe bisogno di attenzioni e di una capacità di programmazione ad hoc”.
“Invero, per l’ennesima volta, un’intera comunità viene mortificata dall’incapacità di trovare soluzioni adeguate al territorio di cui quella stessa comunità è parte integrante; per il corrente mese di agosto sarà, infatti, garantita la presenza del medico del 118 unicamente per dieci giorni, lasciando, per tutto il resto del mese, i turni scoperti. Senza, poi, considerare che è proprio nel mese di agosto che si fruisce in massa delle ferie estive e che, di conseguenza, nell’Alto Sangro si ha la massima affluenza turistica. Tale situazione è, pertanto, insostenibile, assumendo, in questo periodo dell’anno, caratteri di vera e propria emergenza che impongono provvedimenti urgenti per garantire prestazioni omogenee e continue su tutto il territorio della Provincia dell’Aquila. E ciò, anche e soprattutto, in termini di tempestività dell’intervento sull’urgenza in un’area molto distante dal primo presidio ospedaliero utile. Tali circostanze perdurano a circa tre anni di distanza dalle prime denunce pubbliche, manifestazioni e raccolte firme, che hanno visto una straordinaria partecipazione degli abitanti dei Comuni del Parco Nazionale, a dimostrazione che la sanità pubblica è un servizio fondamentale ed irrinunciabile anche per la crescita sociale ed economica di ogni territorio. Così stando le cose, interesseremo, a breve, il Prefetto dell’Aquila, attivando, al contempo, tutte le azioni sindacali e legali a difesa dei cittadini e delle cittadine dell’Alto Sangro, aventi diritto, come tutte e tutti, indipendentemente dal luogo di nascita e/o di residenza, ad accedere liberamente e gratuitamente alle cure, in ordine a quanto stabilito dalla nostra Carta Costituzionale. Facciamo, quindi, appello alle sindache ed ai sindaci dei Comuni dell’Alto Sangro e a tutte e tutti i rappresentanti istituzionali, affinché facciano sentire la loro voce, con la richiesta di convocazione urgente del Comitato Ristretto dei Sindaci della ASL 1 Abruzzo per affrontare le gravi carenze di servizi sanitari dei nostri territori”, questa la conclusione.