La notizia è stata riportata dall’Ansa. In verità, come si legge, non è, ad oggi, l’unica sorella della variante Omicron del Coronavirus: ci sono anche BA.1 e BA.3, come indicano le grandi banche dati che immagazzinano le sequenze del virus SarsCoV2.
Per alcuni esperti ci troviamo di fronte ad una “versione ipermutata” del virus SarsCoV2. Secondo loro “è improbabile che la BA.2 generi una nuova ondata; piuttosto potrebbe far increspare l’ondata attuale o rallentare la discesa della curva epidemica”.
Delle tre versioni della Omicron, la BA.1 è la più diffusa: nei Paesi in cui è arrivata, ha rapidamente messo da parte le varianti preesistenti.
E’ accaduto anche in Italia, dove la Omicron ha sostituto la Delta e al 17 gennaio aveva una prevalenza stimata al 95,8% secondo l’indagine rapida condotta da Istituto superiore di sanità e dal ministero della Salute, con i laboratori regionali e la Fondazione Bruno Kessler.
La BA.2 è stata segnalata in India e poi nelle Filippine, Singapore e Giappone; ha raggiunto anche l’Europa, dove le sequenze sono state identificate in alcuni Paesi scandinavi, fra i quali la Danimarca, e poi in Gran Bretagna e in Germania.
L’Italia è entrata adesso fra i Paesi nei quali la BA.2 è presente, con le due sequenze ottenute nel Laboratorio di Igiene del Policlinico San Martino di Genova.
“E’ stata segnalata in 9 regioni”, ha detto il presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro.