Nell’ambito dei controlli routinari effettuati sulle acque di balneazione nel corso della prima settimana di agosto, Arta Abruzzo ha riscontrato valori di proliferazione di “Ostreopsis Ovata”, microalga potenzialmente tossica, in tre punti di prelievo antistanti il lungomare vastese. In particolare, in località Vignola, dove sono state riscontrate concentrazioni elevate, pari a 34 mila cellule per litro, tali da far scattare la fase emergenziale. Meno impattanti le fioriture dell’alga in corrispondenza degli altri due punti di campionamento interessati, con valori che si attestano sulle 26 mila cellule per litro in zona “Fosso Lebba” e di 4 mila cellule per litro in zona “contrada Torricella”.
“Abbiamo provveduto immediatamente a effettuare le analisi suppletive – afferma il direttore generale di Arta Abruzzo, Maurizio Dionisio – e già nelle prossime ore avremo i valori aggiornati di concentrazione dell’alga. In ogni caso – continua – nelle prossime settimane l’Agenzia innalzerà il livello di guardia e intensificherà i controlli per monitorare costantemente l’evoluzione delle fioriture e la loro estensione”.
Nel corso della giornata, Arta ha inoltre effettuato un ampio monitoraggio per valutare l’estensione dell’area interessata, campionando in prossimità di Punta della Lotta, della zona antistante contrada Vignola e nei pressi del Monumento alla Bagnante.
A favorire la fioritura dell’ostreopsis ovata, i lunghi periodi di stasi delle correnti marine, tipici nei mesi di luglio e agosto, le temperature dell’acqua superiori ai 22-23 gradi Celsius e le concentrazioni elevate di azoto e fosforo provocate dalle attività antropiche.
“Solo in presenza di fioriture e di condizioni meteo-marine che favoriscono la formazione di aerosol marino, come forti venti, mareggiate e burrasche – spiega Dionisio – si possono presentare episodi di malessere nei bagnanti o nelle persone che stazionano lungo il litorale. La tossicità di questa alga, infatti – continua – è legata alla sua nebulizzazione che ne favorisce l’inalazione. Pur non potendo sottovalutare l’azione del moto ondoso su scogli e ciottoli in prossimità delle fioriture – conclude il direttore Arta – allo stato la presenza della microalga non desta particolare preoccupazione”.