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Asl 1 Marsica: servizio infermieristico pilota, test match a Tagliacozzo

Istituito un servizio unico in Azienda, sperimentato in tutta la sua funzionalità all'Umberto I. Assistenza ai pazienti Covid in condizioni difficili, col coordinamento della dottoressa Pignatelli. La dirigente delle professioni infermieristiche afferma: “Chiave di volta è stata l'integrazione della dimensione clinica con quella organizzativa”.

Negli ultimi due mesi, in seguito all’emergenza covid, nel solo ospedale di Tagliacozzo, 71 pazienti su 75 sono stati assistiti e successivamente dimessi negativi grazie a un gioco di squadra a cui hanno dato un contributo fondamentale, oltre ai medici, infermieri, fisioterapisti e operatori socio sanitari.

Un bilancio importante tenendo conto che, soprattutto a novembre, durante il picco di contagi registrato nella Marsica, la Asl è riuscita a trovare soluzioni in corsa, rivedendo tutta l’organizzazione e trasferendo i malati dall’ospedale di Avezzano a quello di Tagliacozzo. Un fattore decisivo, nel rendere possibile l’erogazione di una efficace assistenza ai pazienti covid in condizioni così difficili, è stata l’istituzione nella Asl, per la prima volta (dicembre scorso), del Servizio Infermieristico, a capo del quale è stata nominata la dirigente delle professioni infermieristiche dottoressa Adriana Pignatelli. Così si legge in un comunicato stampa ufficiale, diramato dall’azienda stessa.

In pochi mesi la Pignatelli ha dovuto battere una strada completamente nuova per l’azienda con l’obiettivo di valorizzare le specifiche figure professionali, incardinarle nella cornice organizzativa aziendale in funzione delle necessità dell’utenza, con un’attenzione alla fruibilità dei servizi e all’appropriatezza delle prestazioni. Cruciale, per l’avvio di questo nuovo processo, scaturito dall’emergenza, è stata proprio l’esperienza dell’ospedale di Tagliacozzo dove, grazie al sostegno del direttore di presidio, Carmine Viola e di quello del direttore della Riabilitazione, Anna Meta, è stato incrementato il numero dei fisioterapisti, medici, fisiatri, cardiologi e internisti, provenienti anche dall’ospedale di Avezzano. In questo modo è stata potenziata la riabilitazione respiratoria e motoria, accelerando i tempi di recupero al fine di restituire piena autonomia sia ai pazienti covid sia a quelli con altre patologie. Tutti gli operatori sanitari, durante i giorni difficili della pandemia, formati e dotati di presidi di protezione, si sono sottoposti a tamponi a stretti intervalli, risultando sempre negativi. Una linea di condotta vincente, frutto di comportamenti professionali virtuosi, rispettosi di sé e dei pazienti, a cui hanno contribuito anche altre figure che lavorano in ospedale, come gli addetti alle pulizie, che si sono impegnati al meglio nel mantenimento delle condizioni igieniche di sicurezza.

“La chiave di volta del rilancio del ruolo delle professioni infermieristiche”, dichiara la Pignatelli, “è soprattutto l’integrazione della dimensione clinica con quella organizzativa che ha avuto la sua espressione più efficace con l’esperienza di Tagliacozzo e l’apertura della tensostruttura all’ospedale di Avezzano. Un modello organizzativo che, alla luce degli ottimi risultati raggiunti e in virtù del grande impegno di tutti gli operatori, potrà essere seguito per affrontare una possibile terza ondata covid”

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