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Asl 1, Uil: “Pediatrie al collasso senza medici, assumere”

La denuncia arriva dalla sigla sindacale Uil Fp della Provincia dell'Aquila. "Situazione ancora più difficile al San Salvatore dell'Aquila, dotato di Pronto Soccorso pediatrico e di terapia intensiva neonatale. La chiusura della specializzazione in Pediatria all'Università dell'Aquila ha influito".

“C’è carenza cronica di dirigenti medici pediatri nei presìdi ospedalieri dell’Aquila, Avezzano e Sulmona. È forte la preoccupazione per la scarsa attenzione che la dirigenza aziendale della Asl mostra nei confronti della parte più fragile, ma anche più preziosa della popolazione, quella pediatrica”.

Lo affermano Mario Di Staso, Antonello Fabbri e Gianna Tollis del coordinamento provinciale Medici Uil Fpl, invitando la dirigenza della Asl aquilana ad intervenire subito con le assunzioni di personale medico.

La situazione, grave in tutti i presìdi è ancora più difficile per l’ospedale San Salvatore dell’Aquila, dotato di pronto soccorso pediatrico e di Terapia intensiva neonatale.

“Già da qualche tempo, per la carenza di pediatri, la Tin dell’Aquila ha sospeso il servizio di trasporto neonatale, assicurato, oggi, soltanto dalle Tin di Chieti e Pescara – sottolineano – È assolutamente inaccettabile che un’azienda sanitaria sede di Terapia intensiva neonatale non possa garantire adeguata assistenza ai presìdi periferici che afferiscono al territorio, con danno anche erariale dell’azienda stessa a causa della mobilità passiva che tale situazione impone”.

Non va meglio per la Neuropsichiatria infantile dell’Aquila, unica sul territorio, che ha dovuto sospendere il servizio per mancanza di personale dirigente e neppure per la Medicina sportiva che ha al momento in organico solo due medici che si dividono su tutta l’azienda.

“Se pensiamo che le malattie psichiatriche hanno subito un netto aumento in età pediatrica anche a causa della pandemia, che le valutazioni neuropsichiatriche sono necessarie per definire e autorizzare, per esempio, i sostegni scolastici, che i numerosi giovani atleti hanno necessità di un certificato rilasciato dalla Medicina dello sport, non è difficile capire quanto sia stata abbandonata negli ultimi tempi l’infanzia e i suoi numerosi problemi”, aggiungono. Di Staso, Fabbri e Tollis sottolineano come “le Pediatrie sono fondamentali per la sanità dei territori perché permettono l’assistenza del paziente soprattutto in urgenza garantendo, laddove i pronto soccorso sono generali, una sanità a misura di bambino. Proprio tale vocazione all’urgenza impone la guardia h24, tra l’altro raccomandata dal ministero della Salute, assolutamente necessaria anche per la gestione dei punti nascita tuttora attivi su Avezzano e Sulmona”. Il coordinamento provinciale Uil Fpl chiede alla dirigenza della Asl di porre riparo prima possibile a una problematica che si trascina da anni, con pensionamenti mai rimpiazzati e avvisi pubblici che, “quando non sono andati deserti, non hanno contribuito a determinare una stabilità di organico all’interno delle singole Unità operative, mentre le altre aziende consolidavano i propri organici a dispetto della Asl1 bandendo concorsi a tempo indeterminato”.

“E’ certamente vero che la politica degli ultimi anni non è stata favorevole poiché con la chiusura della specializzazione in Pediatria dell’Università aquilana è venuto meno un bacino di specialisti propri, a cui attingere in caso di necessità ma è altrettanto vero che fino ad oggi nessuna dirigenza aziendale ha considerato il problema per la sua gravità, quasi ritenendo l’assistenza pediatrica di seconda scelta – concludono – Riteniamo, invece, che la tutela della salute dei più piccoli sia un investimento per il futuro della società e solo laddove la popolazione pediatrica può contare su buone pratiche i giovani nuclei familiari crescono, si stabilizzano con conseguente prosperità sociale ed economica. Un’azienda che afferma di non poter assumere personale carente entro la fine dell’anno per non determinare un disavanzo di bilancio è caratterizzata da una gestione miope, che non riesce a guardare più in là del mero presente”.

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