“Restiamo allibiti e senza parole nel vedere l’indecente rissa del centrodestra intorno alla sanità”.
È quanto scrivono in una nota Francesco Piacente, segretario PD provincia dell’Aquila, e Pietro Di Stefano, presidente PD della provincia capoluogo.
“Il terribile periodo che stiamo vivendo con la feroce pandemia in atto, la minaccia della terza ondata, le varianti del virus che preoccupano, la campagna vaccinale da implementare, consiglierebbe un diverso atteggiamento piuttosto che lanciarsi come belve sui posti di potere nella gestione sanitaria che, come abbiamo per tempo denunciato, ha mostrato tutte le sue falle e incompetenze”, aggiungono.
“Come Pd già lo scorso anno segnalammo i limiti del manager chiedendone il commissariamento nelle funzioni legate alla gestione della pandemia. Poi apprendemmo la decisione del centrodestra per bocca dell’assessore regionale Guido Liris, di affiancare il manager Asl nella gestione pandemica, ma evidentemente qualche braccio di ferro ha prevalso e questo non sembra essere stato fatto”, sottolineano.
“Andava bene a tutti i partiti di governo regionale perché avevano trovato i loro equilibri e nessuno fiatava sebbene le voci di protesta sulla mala gestione sanitaria si fossero levate da più parti a cominciare dai sindaci del territorio – prosegue – Qualcosa però non ha funzionato e il granello ha inceppato il meccanismo di Biondi che in quanto Presidente del Comitato ristretto dei sindaci non può essere estraneo a questa nuova esplosione polemica con la Lega proprio all’indomani del rientro in giunta degli assessori del Carroccio nel Comune dell’Aquila”.
“Semmai ci sarebbe da supporre che il ritorno della crisi con la Lega e l’alzata di scudi di Luigi D’Eramo siano l’ennesima mandata di pizzini che Liris ha inviato a Pierluigi Biondi riacutizzandogli i contrasti con la Lega per la mancata nomina di un assessore del suo gruppo di riferimento in Comune”, scrivono ancora.
“In questa Beautiful nostrana c’è da chiedersi se qualcuno pensa alla salute dei cittadini e al funzionamento delle strutture sanitarie di questo vasto territorio provinciale”, aggiungono dal Pd.
“Noi – concludono – denunciamo queste beghe bottegaie e lanciamo il nostro grido di allarme perché quello che accade non si traduca da rissa dei partiti anche in rissa tra territori di questa provincia: l’equilibrio di funzioni, competenze e capacità con la necessaria autonomia tecnica sono le pre-condizioni per una sanità efficiente”.